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Merkel-Macron: no a spostare migranti registrati in un Paese

Macron Merkel migranti

Merkel e Macron annunciano al termine del bilaterale di Meseberg che va evitato lo spostamento dei migranti già registrati in un Paese.

Dopo aver incontrato Giuseppe Conte, Emmanuel Macron e Angela Merkel hanno organizzato un vertice bilaterale al castello di Meseberg, alle porte di Berlino. Sul piatto ovviamente la questione migranti. In vista del Consiglio europeo di fine giugno, infatti, il presidente francese e la cancelliera tedesca hanno affrontato il tema del rafforzamento delle frontiere esterne e della politica comune sull’asilo.

La dichiarazione di Meseberg

Riunione interministeriale di Germania e Francia. O meglio, vertice bilaterale tra Angela Merkel e Emmanuel Macron, reduci entrambi da incontri con il premier italiano Giuseppe Conte. Sul tavolo, ovviamente, la questione migranti in vista del Consiglio europeo di fine giugno. Anche se la cancelliera tedesca assicura che “dobbiamo tenere in considerazione le posizioni italiane” ed il presidente francese parla di “cooperazione”, le richieste dell’Italia sull’accoglienza sembrano però venire in parte eluse.

Al termine del faccia a faccia, Merkel e Macron firmano la dichiarazione di Meseberg, che prende il nome del castello situato alle porte di Berlino in cui i due leader si sono incontrati. “La migrazione è concepita da entrambi come una sfida comune”, puntualizza in conferenza stampa la cancelliera. “Accoglieremo le valutazioni dell’Italia sulla migrazione perché – ha aggiunto – il nostro obiettivo resta una risposta europea”.

“Vogliamo evitare che l’Europa si divida. Noi sosteniamo le proposte della Commissione e il rafforzamento di Frontex” puntualizza quindi. Anche Emmanuel Macron precisa che la Francia è intenzionata a portare avanti, a livello europeo, una politica in grado di reagire “in modo coordinato, nel segno di una cooperazione”.

Macron: no a strategie non cooperative

“Ma non risponderemo mai in modo positivo a strategie chiaramente non cooperative” chiarisce il presidente francese. Ed infatti, a chi gli chiede un commento sul caso Aquarius, Macron evidenzia: “Il problema inizia quando la Guardia costiera (italiana, ndr) carica migranti su una nave”. “L’unico modo responsabile di affrontare la questione – aggiunge – è lavorare con i paesi di transito e di origine”.

Anche la Francia quindi, come la Germania e l’Italia, si dice favorevole alla creazione di hotspot gestiti dall’Unhcr e dall’Oim in quei paesi africani in cui transitano i migranti prima di prendere il largo nel Mediterraneo. Macron aggiunge però che per fare questo serve in particolare un “coordinamento con il governo libico”.

Ok a respingimenti

Nella dichiarazione di Meseberg però c’è anche un passaggio dedicato ai respingimenti. Come è noto, Angela Merkel sta affrontando un crisi interna al suo partito (che potrebbe portare persino alla fine del governo) per via del piano anti immigrazione redatto dal ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer.

La cancelliera incassa quindi un importante appoggio a livello europeo sul tema, che forse però non soddisferà totalmente l’Italia. Dal bilaterale viene infatti fuori che i movimenti dei richiedenti asilo già registrati in un Paese verso un altro Paese debbano essere “evitati”. “Quei migranti che vengono registrati in un Paese e vanno in un altro devono essere rimandati indietro al più presto” afferma Emmanuel Macron.