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Michele Bravi: "Sanremo un segnale di ripartenza, l'empatia può cambiare il mondo”

michele bravi

"Inverno dei Fiori” è un brano che scava nei concetti di umanità, empatia e condivisione: l'intervista di Michele Bravi a Notizie.it.

È stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Festival di Sanremo 2022 con il brano “Inverno dei Fiori”. Il brano scritto da Michele Bravi, Cheope e Alex Raige Vella, è una canzone d’amore che scava nei concetti di umanità, empatia e condivisione evidenziando i valori importanti della vicinanza e dei rapporti personali, unica via per carpire i percorsi dell’amore.

Il videoclip ufficiale (a cui hanno lavorato lo stesso Bravi insieme a Roberto Chierici) vede il debutto alla regia dell’artista. Il progetto si evolverà anche in un tour (con partenza il prossimo 15 Maggio da Torino) “Live in Teatro” che toccherà i maggiori teatri italiani. Michele Bravi è stato recentemente protagonista al Festival del Cinema di Roma insieme a Sergio Albelli e Nicola Sorcinelli, del cortometraggio cinematografico “Cronaca di un tempo incerto”, progetto artistico di ampio respiro che ha unito la vision musicale dell’artista a quella del mondo del cinema.

Michele innanzitutto come è stata l’esperienza al Festival di Sanremo?

C’è tanta gratitudine ora, in quanto artisti, nel poter tornare a dialogare con il pubblico e raccontare la nostra dignità professionale. Il fatto che questo sia stato un Sanremo tanto amato dagli italiani è un grande segnale di ripartenza.

Nel tuo brano e videoclip “Inverno dei fiori”, emerge la voglia che nonostante le difficoltà si possa rifiorire ogni giorno. Quali sono secondo te i “semi” che ogni uomo deve coltivare nel corso della sua vita, per coltivare la speranza e ripartenza?

Io credo che la felicità sia come un muscolo da allenare quotidianamente con l’ascolto, la comprensione e la gentilezza. L’esercizio dell’empatia è un gesto sottile che può cambiare il mondo.

Michele, ti posso definire un artista a tutto tondo, sei cantautore, scrittore con il libro “Nella vita degli altri” e adesso sceneggiatore e anche attore insieme a Sergio Albelli nel corto “Cronaca di un tempo incerto”. Cosa rappresenta per te questa esperienza cinematografica e quale messaggio hai voluto trasmettere nella struttura di questo videoclip?

Ho imparato a non dare un perimetro alla creatività. Mi piace vedere come tanti linguaggi si possano fondere con la mia musica. Ho sempre avuto un’idea cinematografica e narrativa delle canzoni.“Cronaca di un tempo incerto” è stato un cortometraggio ispirato a “The road” di Cormac McCarthy per riflettere sul peso dell’imprevedibile.

Con “Cronaca di un tempo incerto” hai dichiarato che rappresenta “l’occasione perfetta per me e il mio pubblico di celebrare la forza della ripartenza”. Ecco, quanto è stato difficile per un artista, mettere in moto questo meccanismo in questo momento epocale senza precedenti?

Negli ultimi anni c’è stato suggerito che la cultura fosse un qualcosa da buttare in uno scantinato di cose non prioritarie. L’unica arma che abbiamo in quanto lavoratori dello spettacolo è l’affetto del pubblico nel volersi immergere nel nostro immaginario.

Le tue capacità di scrittura sia musicale che da scrittore di cui conosciamo le doti, sono state propedeutiche per veder realizzate le tue idee da sceneggiatore?

Ho sempre scritto tanto: prosa, poesia, canzoni. Le idee sono imprevedibili e imprevedibile la forma che possono prendere.

Se dovessi fotografare con un tuo pensiero, la situazione che viviamo attualmente a causa della pandemia, che ci vede ancora divisi e senza possibilità di contatto, come la descriveresti?

Mi immaginerei un soggetto sfuocato che cerca un modo per diventare nitido.

Per il tuo prossimo tour, quali sensazioni hai?

C’è tanto lavoro di team, sarà uno spettacolo complesso e articolato. Vorrei regalare al mio pubblico un’esperienza musicale completamente immersiva e interattiva.