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Michele Gamba fra Bach, Boulez e Adès: ponti passato-presente

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Roma, 26 gen. (askanews) - Da Johann Sebastian Bach a Luciano Berio e Pierre Boulez: dal Seicento alla musica contemporanea: è l'avventura disegnata in un disco da Michele Gamba e Martina Rudic. "L'idea di questo disco è nata durante la disperazione del primo lockdown, a marzo del 2020" spiega ...

Roma, 26 gen. (askanews) – Da Johann Sebastian Bach a Luciano Berio e Pierre Boulez: dal Seicento alla musica contemporanea: è l’avventura disegnata in un disco da Michele Gamba e Martina Rudic.

“L’idea di questo disco è nata durante la disperazione del primo lockdown, a marzo del 2020” spiega Rudic, “studiando Bach”.

“Abbiamo ritrovato tanti elementi: la spazializzazione del suono attraverso la polifonia, la ritmica così precisa, il virtuosismo timbrico che sia Boulez sia Berio sia Bach richiedono a entrambi gli strumentisti e questo ci ha dato ulteriore motivazione per approfondire questo repertorio”, spiega Gamba.

Una ricerca sfociata in un disco, “Corrispondenze”. Spiega Gamba: “Nel disco proponiamo oltre alle tre sonate per viola da gamba e clavicembalo su strumenti moderni, quindi violoncello e pianoforte, abbiniamo le “Douze Notations” di Pierre Boulez e la “Sequenza” di Luciano Berio. Proprio eseguire anche Bach su strumenti moderni ha reso ancora più evidente i punti di contatto che uniscono Bach a due pilastri della musica di oggi”.

“Nella “Sequenza” di Berio per violoncello c’è un altro elemento che amplifica questa ricerca sonora, è l’elemento ritmico. Berio si ispira a questi tamburi candiani cerimoniali e trasforma il violoncello quasi in tamburo”, spiega Radic.

Passione per la musica contemporanea che porterà Michele Gamba il 3 febbraio sul podio dell’Orchestra Sinfonica Rai di Torino per la prima italiana del Concerto per pianoforte di Thomas Adés. La serata, in diretta su RadioTre, vedrà anche il brano del 2020 Repression di Yikeshan Abudushalamu.

Guardare al futuro, forti delle radici del passato.

“L’elemento ritmico a cui accennava Martina è evidente in Bach proprio per la stilizzazione delle danze. Ci è sembrato più importante che mai tornare a danzare dopo questo prolungato periodo di confinamento” conclude Gamba.