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Mieloma Multiplo, migliorano sopravvivenza e qualità della vita

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Roma, 21 mar. (askanews) - Mieloma multiplo: in Italia circa 5000 nuovi casi l'anno. Una patologia che però fa sempre meno paura grazie alla disponibilità di nuovi farmaci che non solo assicurano una maggiore sopravvivenza - aumentata di tre,quattro volte rispetto a 20 anni fa - ma anche una ...

Roma, 21 mar. (askanews) – Mieloma multiplo: in Italia circa 5000 nuovi casi l’anno. Una patologia che però fa sempre meno paura grazie alla disponibilità di nuovi farmaci che non solo assicurano una maggiore sopravvivenza – aumentata di tre,quattro volte rispetto a 20 anni fa – ma anche una migliore qualità di vita. E nuove prospettive si stanno oggi aprendo sia sotto il profilo della terapia – con le CarT e gli anticorpi Bi-specifici – che della diagnostica nella rete di centri ematologici di tutto il Paese.

Da 50 anni in prima fila al fianco dei pazienti ematologici nel mese di marzo, dedicato alla sensibilizzazione sul Mieloma Multiplo l’Associazione italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma, AIL, torna ad avviare, una campagna informativa e di servizio per i pazienti e le loro famiglie, con lo scopo di raccontare i progressi nella ricerca e nella diagnostica.

Spiega Nicola Giuliani, Ematologia Aou Parma, Università di Parma: “Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’importante evoluzione nella diagnostica del mieloma multiplo. In maniera particolare a partire dal 2014 sono stati stabiliti nuovi criteri diagnostici per distinguere le forme cosiddette premaligne e di mieloma in fase attiva che quindi necessita di trattamento. Sono stati aggiunti dei criteri, i cosiddetti marker di malignità, in grado di fare una diagnosi precoce.

Direi che sono proprio le metodiche di valutazione dello scheletro che rappresentano il principale avanzamento diagnostico nel mieloma multiplo negli ultimi anni. La Tac a basse dosi ha completamente sostituito il vecchio RX scheletrico ed è stato introdotta anche la risonanza magnetica nucleare che valuta tutto lo scheletro, in quei casi che sono negativi alla Tac, che permette appunto di valutare la presenza di piccole lesioni focali”.

Novità anche sul fronte delle terapie: “Questi farmaci nuovi stimolano i T linfociti del paziente, una parte dei nostri globuli bianchi deputati a difenderci da infezioni e tumori. Sia le Car-T che gli anticorpi bi-specifici vanno a reclutare questi T-linfociti del paziente che non erano più in grado di svolgere il loro ruolo naturale di difesa. Li rendono più specifici ed è come se li dopassero, li rendessero dei super soldati – chiarisce Paolo Corradini, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano -. Adesso anche l’accesso a questi farmaci con il Servizio Sanitario avrà degli step in avanti importanti: già nel 2023 se tutto va come previsto e come tutti auspichiamo”.

Con la particolarità che gli stessi protocolli di cura si trovano in tutta Italia, senza differeze fra regioni o città, come evidenzia Maria Teresa Petrucci. Ematologia Umberto I, Università Sapienza: “In Italia abbiamo un’ottima rete di centri di ematologia e quindi tutti i centri seguono gli stessi protocolli di farmaci registrati. Questo è una garanzia per tutti i pazienti che ricevono le stesse terapie anche nei centri più piccoli. E per il mieloma multiplo è un ulteriore vantaggio considerando che purtroppo è una patologia che molte volte colpisce a livello osseo e da delle problematiche molto importanti e quindi i viaggi creerebbero ulteriori problemi.

E’ fondamentale rassicurare i pazienti sul fatto che in ogni regione, nelle maggiori città, nei centri di ematologia le terapie seguite sono identiche in tutti gli ospedali”.