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Allarme migrante: ruba pistola al vigile e spara, nessun ferito

migrante

Scuote la capitale dell'arte un nuovo crimine proveniente dal fronte migrante, che mette in discussione la capacità del nostro paese in termini di sicurezza.

Il terrore è stato ancora protagonista del panorama italiano quando un migrante ha deciso di sfilare la pistola ad un vigile cominciando a sparare alla cieca. Tutto ciò è successo in una zona residenziale di Firenze, tra via Marconi e via del Pratellino, durante una zuffa con gli ufficiali dell’ordine pubblico.

A richiamare lo stato d’allerta della polizia è stato un passante che si è dell’eccessivo stato di agitazione dell’extracomunitario, al momento della perquisizione non predisponeva di documenti di riconoscimento e in aggiunta c’è stata difficoltà di comunicazione visto la sua scarsa conoscenza dell’italiano.

Migrante Firenze

Un momento di debolezza e distrazione che poteva costare la vita di chi si trovava sul posto. Non sono registrati feriti, ma il danno morale per i patriottici che sentono da troppo tempo minacciato il luogo di appartenenza incalza e scava un’incertezza sulla sicurezza che diviene sempre più profondo.

Solo ieri si parlava dell’aggressione fisica a Follonica di un autista della linea autobus Tiemme da parte di un migrante, seguita dall’accoltellamento di un altro autista in provincia di Siena a opera di un senegalese infastidito dal controllo dell biglietto.

Si denota una presunzione di comandare e di eludere la legge da parte di chi viene accolto in una patria che non gli appartiene, ma che rivendica come sua attraverso atti di violenza. Nel contempo cresce il razzismo e la volontà di difesa prendendo di mira tutti quelli che vengono categorizzati come potezialmente pericolosi. Un esempio lampante sono state le parole aggressive rivolte da un controllore di un bus nei confronti di uno studente-lavoratore di colore lo scorso 21 luglio: “Africa, torna a casa tua, africano, voi non dovete stare qua, negro, non avete mai il biglietto voi negri, tornatevene a casa vostra!”

Si prospetta dunque una triste immagine fatta di italiani e migranti che come un film western si posizionano agli estremi opposti in attesa di insultarsi, scontrarsi e poi trovare la morte. Pensate a quando siete al supermercato e mentre vi accingete a pagare la spesa , dietro di voi qualcuno sottovoce discrimina un extracomunitario che è appena entrato; o quando salite sul treno e la persona di colore che non ha fatto il biglietto controbbatte animatamente contro l’ufficiale (da precisare che ciò avviene anche con i compatrioti). Semplici esempi che accumulati o risolti in maniera sbagliata possono portare a conseguenze più gravi.

L’Italia sembra essere impreparata a gestire situazioni di caos non solo in termini di salvaguardia popolare ma anche in merito agli sbarchi registrati da gennaio 2017 che hanno riguardato 75mila migranti confinati lungo coste del nostro paese . Tanto da far pensare alla possibilità di chiudere i porti alle navi di salvataggio.

Tali fenomeni sono preoccupanti per il prossimo futuro, bisognerebbe filtrare meglio l’immigrazione respingendo chi non ha i requisiti essenziali per entrare che siano evasi, ex detenuti, con problemi psichici, provenienti da paesi che sono in guerra e che hanno maggiore tedenzialità alla violenza. Dall’altra parte non bisognerebbe considerare la parola migrante come sinonimo di pericolo, forse solo così si potrà giungere ad una tranquillità dei cittadini.