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Migranti, 30 si gettano in mare: 4 morti a Linosa

Morti annegati 4 migranti a Linosa

Gli 11 membri dell'equipaggio sono stati arrestati per favoreggiamento dell'immigrazione illegale e morte in seguito ad altro reato.

Il Mediterraneo non cessa di essere la tomba di un numero crescente di migranti. Al largo di Linosa, isola siciliana, 30 immigrati che viaggiavano a bordo di un barcone si sono gettati in mare e 4 di loro sono morti annegati. Tra le vittime, anche un ragazzo somalo di 17 anni. Sembra che il tragico gesto sia stato compiuto dopo che l’imbarcazione ha avvistato la nave Protector dell’agenzia europea Frontex e la Monte Sperone della Guardia di Finanza italiana.

Migranti annegati

La vicenda è stata riportata dai parenti e dagli amici dei migranti gettatisi in mare alle autorità della procura di Ragusa. Le forze dell’ordine sono intervenute a Pozzallo, dove hanno arrestato il comandante e l’equipaggio del barcone, per un totale di 11 persone. Sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di ben 447 persone a bordo di un barcone partito da Zwara, in Libia. A questa si aggiunge l’accusa morte dei quattro uomini come conseguenza di altro reato. Sembra inoltre che il capitano fosse già stato arrestato nel 2004 con l’accusa di traffico di esseri umani.

La polizia di Ragusa ha identificato tutti i migranti a bordo e ha dichiarato che solo due di loro (di nazionalità nigeriana) erano già stati in Italia. I due, registrati legalmente, erano poi stati espulsi perché irregolari.

I precedenti

In altri casi, i migranti si sono buttati in mare e hanno rischiato la morte per sfuggire a quella che ritengono una condizione addirittura peggiore. Si tratta della possibilità di fare ritorno in Libia, dove testimoni hanno parlato di “lager” in cui uomini e donne provenienti da altre zone dell’Africa e diretti in Europa vengono detenuti, torturati e uccisi.

Il 22 aprile una nave della Sea Watch ha salvato 90 persone che si sono gettate in mare per timore di essere riportate in Libia. L’imbarcazione della Ong aveva ricevuto istruzioni dalla Guardia costiera italiana ed era stata inviata nella zona search and rescue per soccorrere un barcone di migranti. In seguito, era giunto il contrordine di attendere la motovedetta libica, che se ne sarebbe dovuta occupare. Ma i migranti a bordo, una volta viste le autorità del Paese nordafricano, hanno iniziato a urlare “No Libia” e si sono gettate in acqua. La Sea Watch è intervenuta e ha tratto in salvo tutte e 90 le persone in mare, tra le quali c’era anche una donna con una neonata di pochi giorni.