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Migranti, accordo con la Turchia: oggi giornata decisiva

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L'accordo fra l'Unione Europea e la Turchia potrebbe venire siglato già entro oggi. Le discussioni preparatorie tenutesi ieri hanno infatti sancito una linea comune - non formalizzata, però - da parte dei ventotto stati membri e si è stabilito di dare mandato al presidente del Consiglio Donald Tu...

L’accordo fra l’Unione Europea e la Turchia potrebbe venire siglato già entro oggi. Le discussioni preparatorie tenutesi ieri hanno infatti sancito una linea comune – non formalizzata, però – da parte dei ventotto stati membri e si è stabilito di dare mandato al presidente del Consiglio Donald Tusk di condurre la trattativa conclusiva con il premier turco Davutoglu. Tusk si muoverà con accanto il presidente della Commissione Jean Claude Juncker e il primo ministro olandese Rutte e su di lui ricade a questo l’onere della delicata discussione con Ankara.

Molti problemi, ma l’accordo è possibile

La questione principale, o di facciata, è relativa alle garanzie sui tre miliardi aggiuntivi richiesti per la gestione dell’emergenza migranti. La Turchia pretenderebbe maggiore chiarezza e minori margini di ridiscussione, ed è probabile che l’Unione Europea sia intenzionata a cedere. Problemi insuperabili potrebbero invece sorgere in merito ai capitoli relativi all’ingresso di Ankara in Europa: Cipro ha già espresso in passato, e lo ha anche ribadito, un no risoluto. La Turchia non riconosce al momento i passaporti ciprioti e non permette alle navi e agli aerei di Nicosia di utilizzare le proprie infrastrutture. Molto difficile che una questione annosa come quella dei rapporti turco – ciprioti possa risolversi, ma la volontà europea di fabbricarsi una soluzione per gestire i migranti in Grecia è molto forte.

Oggi la Grecia, domani l’Italia

Le trattative saranno “tutto tranne che facili“, ha detto la Cancelliera Angela Merkel, e l’impressione e che di questo siano tutti convinti, anche se la speranza di chiudere la trattativa in modo positivo rimane comunque viva. Qualora si raggiungesse un accordo con Ankara, però, all’orizzonte si profilano problemi simili. David Cameron ha chiarito che occorre mettere in conto l’instaurarsi di nuovi flussi migratori già a partire dalle prossime settimane, provenienza principale Libia, destinazione principale (almeno in termini di sbarco) Italia. L’accordo con la Turchia, se ci sarà, farà quindi “da precedente”, ha avvisato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale ha specificato, proprio in vista di eventuali massicci sbarchi sulle nostre coste, che “le regole dovranno essere valide anche per gli altri paesi”.