> > Migranti, sgominata cosca Arena: gestiva centro profughi

Migranti, sgominata cosca Arena: gestiva centro profughi

Dia

Migranti, il centro di Isola Capo Rizzuto è finito sotto inchiesta. La cosca Arena controllava infatti il centro profughi. Ben 68 le persone fermate

Migranti e centri di accoglienza sempre in prima pagina. Questa volta sale agli onori della cronaca quello di Isola Capo Rizzuto, in Calabria., dove 68 persone sono state fermate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro.

Il motivo è la gestione dello stesso da parte della cosca Arena. Questi ultimi, oltre alle estorsioni che effettuavano all’interno del comprensorio sia di Catanzaro che di Crotone e a esercitare alti interessi sulle scommesse clandestine e sulle attività comunque legate al gioco d’azzardo, seguivano con capillare attenzione il centro.

L’operazione è stata chiamata Jonny. Nella rete sono caduti anche il parroco del paese stesso Don Edoardo Scordio e Leonardo Sacco, capo della Misericordia (colei che gestisce il centro di accoglienza dei richiedenti asilo) di Isola Capo Rizzuto, entrambi fermati. Il centro della località in provincia di Crotone è uno dei più grandi di tutta Europa.

Le indagini hanno messo in evidenza come la struttura fosse controllata dalla cosca Arena. Entrambi sono accusati di associazione mafiosa ma non solo, anche di reati finanziari a vario titolo e malversazioni, tutti aggravati dalle finalità mafiose.

La cosca mafiosa era riuscita ad aggiudicarsi gli appalti per le forniture di servizi di ristorazione sia per il centro di Isola Capo Rizzuto che per quello di Lampedusa che erano stati indetti dalla procura di Crotone grazie all‘aiuto del governatore della Misericordia Leonardo Sacco. Gli appalti poi venivano destinati direttamente a imprese che erano in pratica costituite dalla stessa cosca Arena e da altre famiglie della ‘ndrangheta. Queste si spartivano i fondi destinati ai migranti.

Ma non solo, nella zona del crotonese, la cosca Arena si era sviluppata all’interno del tessuto econimico e principalmente controllava la Cara (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo). Attività che si stava verificando da parecchi anni.

Tutti gli indagati sono stati accusati di associazione mafiosa, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, estorsione, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode e vari reati di natura fiscale. Tutti aggravati evidentemente con l’associazione mafiosa. Inoltre le Forze dell’Ordine hanno sequestrato molti beni equivalenti a molti milioni di euro.

La Costa Arena operava anche sul territorio di Catanzaro con numerose estorsioni grazi all’aiuto di alcuni fiduciari oppure aiutando altre cosche amiche. Negli anni che vanno dal 2015 al 2016 un membro della stessa cosca Arena ha prodotto numerose estorsioni danneggiative in quella parte di terra.