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Migranti, cosa sta succedendo a Melilla?

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Per il premier spagnolo Pedro Sanchez si è trattato di "un assalto violento e organizzato". Il bilancio delle vittime di Melilla sarebbe ben più grave.

Nella calca di venerdì 24 giugno sarebbero rimasti uccisi 37 migranti, morti nel tentativo di entrare nell’enclave spagnola di Melilla. Il bilancio sarebbe quindi ben più grave rispetto alle 18 vittime comunicate dalle autorità marocchine. Sul drammatico episodio è intervenuto anche il premier Pedro Sanchez.

Migranti morti a Melilla, cos’è successo

Nella calca formatasi mentre i migranti cercavano di entrare nell’enclave spagnola di Melilla sarebbero morte 37 persone. Centinaia i feriti. A farlo sapere è stata Helena Maleno, nota attivista spagnola e portavoce dell’Ong Caminando Fronteras. “Le cifre non sono definitive, possono aumentare ancora”, ha dichiarato la Maleno. Amnesty International, invece, esprime “grande preoccupazione” per la situazione e vuole che venga avviata “un’indagine indipendente”.

Dalle immagini diffuse da attivisti e media si vede un folto gruppo di migranti entrare in massa nell’enclave di Melilla e gli agenti su entrambi i lati della frontiera che cercano di sbarrare la strada. Alcuni video mostrano diverse persone ammassate per terra sotto la sorveglianza di guardie marocchine. Già all’alba di venerdì 24 giugno circa 2.000 persone si sono avvicinate alla frontiera: di queste, 1.500 si sono spinte fino al punto di contatto tra i due Paesi e più o meno un terzo di loro ha tentato di sfondare un cancello.

Da Madrid sono intervenuti poliziotti spagnoli per contenere il tentativo di irruzione. Il bilancio ufficiale parla di 133 migranti entrati in Spagna, di cui 57 rimasti feriti. La tensione e i momenti più concitati, tuttavia, avrebbero provocato un più alto numero di vittime e feriti.

Le parole di Sanchez

Sull’accaduto è intervenuto anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, il quale ha parlato di “un assalto violento e organizzato, tradottosi in un “attacco all’integrità territoriale” della Spagna.

La responsabilità, a sua detta, sarebbe da attribuire alle “mafie che trafficano con esseri umani”.