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Migranti, i sindaci Pd contro il decreto Cutro: "Siamo preoccupati"

Giuseppe Sala

I sindaci del Pd si dichiarano contrari alla nuova stretta sulla protezione speciale. Attesa per l'esame in Senato del decreto legge Cutro

La terribile tragedia avvenuta a fine febbraio a Cutro ha riacceso i riflettori in Italia sul tema dei migranti. In queste ore entra nel vivo la discussione in Senato del decreto legge che potrebbe porre ultriori limitazioni alla protezione speciale, ma i sindaci del Pd si oppongono.

Migranti, la discussione in Senato

Da oggi a mezzogiorno sono in calendario le votazioni in commissione Affari costituzionali, mentre tra martedì e mercoledì si attende la discussione in Senato del cosiddetto decreto Cutro. Mentre la maggioranza fa fronte comune, le opposizoioni promettono battaglia. In particolare, i sindaci del centrosinistra di alcune importantissime città italiane, hanno scritto un comunicato in cui chiedono al governo di tornare sui propri passi. Firmatari del documento sono: il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e quello di Milano Beppe Sala, oltre ai primi cittadini di Napoli Gaetano Manfredi, di Torino Stefano Lo Russo e a quelli di Firenze Dario Nardella e di Bologna, Matteo Lepore.

Decreto migranti, il comunicato congiunto dei sindaci del Pd

Come sindaci, come amministratori, come cittadini che quotidianamente si impegnano nei territori per cercare di garantire le migliori risposte alle criticità che le nostre comunità esplicitano, siamo molto preoccupati per le proposte in discussione relative alle modifiche all’unico sistema di accoglienza migranti effettivamente pubblico, strutturato, non emergenziale che abbiamo in Italia – scrivono i sindaci nel documento congiunto – “La preoccupazione delle città è massima a fronte di emendamenti proposti da alcuni partiti al decreto legge 591, dopo le tante evidenze a cui il nostro ordinamento ha dovuto porre rimedio in questi anni. Non bisogna ragionare in ottica emergenziale, ed è secondo noi sbagliato immaginare l’esclusione dei richiedenti asilo dal Sistema accoglienza integrazione (Sai), precludendo loro qualunque percorso di integrazione e una reale possibilità di inclusione ed emancipazione nelle nostre comunità. Non condividiamo la cancellazione della protezione speciale, misura presente in quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale, mentre circa il 50% dei migranti presenta vulnerabilità ed è in parte significativa costituito da nuclei familiari. Qualora adottate, queste scelte potrebbero procurare una costante lesione dei diritti individuali e innumerevoli difficoltà che le nostre comunità hanno già dovuto affrontare negli anni scorsi, a fronte di un importante aumento di cittadini stranieri condannati all’invisibilità“.