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Migranti, il prefetto di Modena: "Avremo degli strumenti in più e più rapidi per allargare l'accoglienza"

Camporota Alessandra

Il prefetto di Modena Alessandra Camporota ha detto la sua sulla questione degli sbarchi irregolari: escluso il rischio collasso

L’impegno sui migranti continua. Ieri mattina la polizia di Stato ha festeggiato l’anniversario del Corpo alla presenza di moltissimi personaggi di spicco politici e non. Tra gli altri, il prefetto di Modena Alessandra Camporota, che ha voluto dire la sua sulla questione degli sbarchi irregolari tracciando una linea di quella che secondo lei sarà nel futuro prossimo la chiave di volta del problema.

I dati del 2022 e dei primi mesi del 2023 a confronto

Settecentodiciassette per cento in più. Proprio così, nel primo trimestre del 2023 gli arrivi sono aumentati del 717% rispetto allo scorso anno. In un simile scenario, il lavoro svolto dall’Ufficio Immigrazione della questura nella trattazione delle posizioni degli stranieri irregolari sul territorio italiano è diventato la base da cui (ri)partire. Nel 2022 sono stati trattenuti 78 stranieri extra Ue presso i diversi Centri di Permanenza Temporanea che si trovano in altre regioni (16 nel 2021). Sempre lo scorso anno sono stati emessi 221 ordini del Questore a lasciare il territorio nazionale per espulsione prefettizia (78 nel 2021). Insomma, la tendenza in aumento su ogni fronte è inequivocabile ed è bene prenderne atto per ragionare al meglio su una strategia di gestione che sia davvero efficace.

Qual è la situazione nel Modenese?

Parlando di Modena, Alessandra Camporota ha ha dichiarato: «Gli arrivi dei migranti sono aumentati anche qui come in tutto il territorio nazionale, ma non siamo al collasso. […] Stiamo facendo fronte all’emergenza chiedendo agli enti gestori di allargare l’accoglienza per quanto possibile. Facciamo continue riunioni e abbiamo avuto anche la disponibilità della diocesi». Sullo stato di emergenza relativo agli sbarchi dichiarato dal Governo ha continuato: «(Per questo) avremo degli strumenti in più e più rapidi per allargare l’accoglienza, come bandi e avvisi per trovare nuove strutture in cui ospitare chi arriva. […] Di certo ci troviamo di fronte a una situazione complessa: servono nuovi posti e per questo stiamo lavorando con la regione, Asl, volontariato e con la Chiesa per reperire spazi», ha concluso il prefetto confermando tuttavia il pieno controllo della situazione da parte delle autorità.