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Migranti in condizioni igienico-sanitarie critiche a Lampedusa: capo dell’Immigrazione in loco

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Migranti in condizioni igienico-sanitarie critiche a Lampedusa: la situazione ha allarmato il Viminale che ha inviato sul posto il capo dell’Immigrazione.

Migranti in condizioni igienico-sanitarie critiche a Lampedusa: la situazione ha allarmato il Viminale che ha provveduto a inviare sul posto il capo dell’Immigrazione.

Migranti in condizioni igienico-sanitarie critiche a Lampedusa

Nella giornata di venerdì 8 luglio, presso l’hotspot di Lampedusa, è stata segnalata la presenza di 1.878 persone che si sono ritrovate in condizioni igienico-sanitarie allucinanti che da alcuni giorni caratterizzano il posto. Dopo una notte di stop agli sbarchi e con appena 350 posti disponibili, i migranti giunti a Lampedusa si sono disposti su materassi lerci sia all’interno che all’esterno dell’hotspot e si sono ritrovati a essere circondati da cumuli di sacchi della spazzatura, resti di generi alimentari, bottiglie di plastica e altri rifiuti di vario genere.

In merito al disastro presente a Lampedusa, si è espresso l’ex sindaco Giusi Nicolini che, documentando la situazione con foto e video, ha scritto sui suoi canali social: “Sono tutti ammassati, ci sono anche donne, quattro sono gravide, bambini, malati e bisognosi di cure che dormono per terra dove pure mangiano, tra i rifiuti. Queste immagini potrebbero essere della Libia. Ma no, è l’Italia”.

Il deputato del Partito Democratico, Erasmo Palazzotto, invece, ha affermato: “Non si comprende come l’Italia non sia in grado di svuotare il centro con regolare tempestività. È disumano tenere in queste condizioni donne incinte e diversi bambini a contatto con casi Covid accertati, sospetti casi di tubercolosi mettendo a rischio la salute di soggetti vulnerabili”.

Viminale: “Problema che si ripresenta ogni estate”

La questione migranti è stata commentata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha dichiarato: “È un problema che ogni estate noi vediamo ed è un problema che riguarda l’Italia ma anche gli altri Paesi europei per la pressione migratoria che alcuni Paesi mediterranei hanno, certamente siamo sotto pressione e cercheremo di fare il tutto per evitare che ci siano affollamenti negli hot spot che però quando arrivano sono purtroppo inevitabili”.

Il Viminale, quindi, ha annunciato che entro la mattinata di sabato 9 luglio giungerà a Lampedusa la nave San Marco della Marina militare al fine di trasferire almeno 600 migranti dando la precedenza ai soggetti più vulnerabili. I trasferimenti proseguiranno anche nella giornata di domenica 10 luglio con l’ausilio di altre unità navali della Guardia costiera e delle Guardia di Finanza.

Sulle misure annunciate dal Viminale, è intervenuto il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, che ha denunciato: “Oggi le condizioni meteo avverse non hanno permesso nemmeno l’arrivo dei traghetti di linea. Sono in contatto costante con la Prefettura di Agrigento e con il ministero dell’Interno che hanno manifestato la massima collaborazione. Il ministro Lamorgese ha dato disponibilità ad incontrarmi di persona a fine mese. Queste persone non possono attendere un solo giorno in più”.

Capo dell’Immigrazione in loco per verificare la condizione dei migranti a Lampedusa

Nella giornata di venerdì 8 luglio, intanto, 26 tunisini sono stati trasferiti a Roma e a Pomezia con due voli charter partiti da Lampedusa per essere rimpatriati.

Intanto, sia per quanto riguarda Lampedusa che Agrigento, è stata ricordata la visita di Papa Francesco. L’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, infatti, ha ripetuto le parole del Pontefice, affermando: “Sono trascorsi 9 anni e ciò che accadde in quegli anni continua ad accadere: uomini, donne e bambini in fuga. Fratelli e sorelle in umanità continuano a morire nel Mediterraneo e non solo. Siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Non è emergenza, è movimento di popoli in fuga. Urge un sistema per una accoglienza degna, trasferimenti rapidi e vie legali d’accesso. Adesso!”.

Presso l’hotspot di Lampedusa, intanto, nella serata di venerdì 8 luglio, si è recato il direttore centrale dei Servizi civili per l’immigrazione e l’asilo, il prefetto del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno Michele Lattarulo per condurre un sopralluogo nella struttura di prima accoglienza.