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Migranti: Josefa ha smalto alle unghie. Ma è una fake news

Josefa

"Troppo grassa e con lo smalto". Per alcuni utenti dei social questa è la prova del fatto che Josefa non ha passato 48 ore in mare. Ma è una bufala.

Una donna che tenta di scappare dalla guerra, dalla miseria e dalla violenza non può avere lo smalto alle unghie. E’ questa l’accusa lanciata da alcuni utenti sui social, a riprova (secondo loro) del fatto che la storia del salvataggio di Josefa da parte della Open Arms sarebbe una bufala. In realtà, ad essere una fake news è proprio questa ricostruzione. La donna, salvata dopo essere rimasta 48 ore nelle acque del Mediterraneo, non aveva lo smalto. A metterglielo le volontarie della Ong spagnola, che nei quattro giorni di navigazione verso la Spagna hanno cercato di distrarre e far parlare la migrante.

La storia di Josefa

“Notare per bene: Josefa, la donna che Open Arms afferma di aver salvato, è bella cicciottella. Non mi sembra proprio una che abbia sofferto la fame. E poi notare le unghie smaltate e il braccialetto: una che scappa dalla fame o dalla guerra ha mani curate e unghie smaltate?”. E’ questo uno dei tanti post pubblicati suoi social per tentare di smontare la denuncia della Ong spagnola.

Il 17 luglio scorso la Open Arms ha infatti salvato una donna nel Mediterraneo, rimasta per 48 ore aggrappata ad un relitto lottando tra la vita e la morte. Mentre il governo italiano sostiene che quelli libici siano porti sicuri, l’Ong rivelava invece come la migrante sia stata abbandonata in mare dalla Guardia costiera della Libia perché si era rifiutata di tornare da dove era salpata.

“Sono arrivati i poliziotti libici e hanno cominciato a picchiarci” ha spiegato Josefa ad Annalisa Camilli, una giornalista di “Internazionale” che si trova a bordo della nave della Open Arms. La donna, appena 40enne, è originaria del Camerun, e scappa da un marito che la picchiava solo perché non può avere figli. Accanto a Josefa, in mare, i cadaveri di un’altra donna e di un bambino.

Se hai lo smalto non sei una migrante

“Qualcuno strumentalizza una vittima per fini politici” riferivano fonti del Ministero dell’Interno il 21 luglio scorso, come riporta l’Adnkronos. Una presa di posizione che forse ha contribuito ad alimentare la poca umanità che corre sul web. “Le mani non hanno l’aspetto spugnoso, tipico di quelle mani che restano in acqua per ore. Scusate, ma io non ci credo al 100 per cento” scrive un altro utente, mettendo in dubbio la ricostruzione del salvataggio.

A smontare la fake news che è diventata in breve tempo virale sui social ci ha pensato sempre Annalisa Camilli. Su Twitter la giornalista chiarisce prima di tutto: “Josefa ha le unghie laccate perché nei quattro giorni di navigazione per raggiungere la Spagna le volontarie di Open Arms le hanno messo lo smalto per distrarla e farla parlare. Non aveva smalto quando è stata soccorsa. Serve dirlo?”.

Evidentemente sì, visto che oltretutto non si capisce bene perché una donna che fugge dalla violenza e dalla miseria non potrebbe comunque avere lo smalto alle unghie, come se questo fosse sinonimo di benessere. In un post successivo, in risposta ad alcuni utenti che insistevano nel diffondere la bufala, Camilli pubblica una foto della donna poco dopo essere stata recuperata. “Come si vede da questa foto – chiarisce la giornalista – Josefa subito dopo il soccorso non aveva smalto”. “Anche se ce lo avesse – conclude – avuto per me non cambia niente”.