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Migranti, rottura in Germania: ministro contro la Merkel

Angela Merkel

Angela Merkel e il suo ministro dell'Interno hanno posizioni diverse sul tema immigrazione e la coalizione di governo potrebbe spaccarsi.

Dopo 82 anni si torna a parlare di un asse Germania, Italia e Austria, stavolta per fermare i migranti. E’ quanto annuncia il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che mercoledì ha incontrato a Berlino il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer. Il giorno prima a parlare con Seehofer era stato Matteo Salvini. In una nota il Viminale sottolineava infatti la “piena sintonia in tema di politiche di sicurezza e immigrazione”. Una sintonia che potrebbe portare alla fine del governo della cancelliera Angela Merkel, critica sul piano sull’immigrazione che il bavarese della CSU è intenzionato ad adottare.

L’asse Germania, Italia, Austria

La politica di Matteo Salvini sui migranti trova una sponda tanto in Austria quanto in Germania. Nella giornata di martedì 12 giugno il ministro dell’Interno effettua una “lunga e cordiale telefonata” con il suo omologo tedesco, Horst Seehofer. In una nota il Viminale sottolinea che con il ministro tedesco c’è infatti una “piena sintonia in tema di politiche di sicurezza e immigrazione” tanto che Italia e Germania starebbero studiano una “proposta comune sulla protezione delle frontiere esterne”.

Seehofer sul tema immigrazione trova un alleato anche in Austria. In attesa della visita di Salvini, l’esponente della bavarese CSU (partito gemello del CDU della Merkel) accoglie infatti a Berlino il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. L’incontro va talmente bene che Kurz annuncia: “I ministri dell’Interno di Germania, Austria e Italia hanno formato un ‘asse’ comune contro l’immigrazione illegale”. “Sono contento della buona cooperazione che vogliamo costruire fra Roma, Vienna e Berlino – aggiunge – Penso che si tratti di una cooperazione molto saggia che contribuirà a ridurre l’immigrazione illegale verso l’Europa”.

Austria verso Presidenza europea

L’Austria assumerà la presidenza dell’Unione europea a partire dal 1 luglio. L’obiettivo di Sebastian Kurz è rafforzare l’Agenzia europea di protezione delle frontiere Frontex “in termini di personale, finanze e mandato”. Con l’aiuto di Italia e Germania. Ma il cancelliere austriaco che a Vienna governa con l’estrema destra sembra anche intenzionato a creare con alcuni Paesei europei, tra cui la Danimarca, quelli che lui chiama “centri comuni”. Luoghi fuori dai confini dell’Unione (c’è chi ipotizza in Albania) destinati ai migranti respinti.

Lo scontro tra la Merkel e Seehofer

Una politica che non piace alla cancelliera Angela Merkel, che ora è costretta a mediare con il falco bavarese della CSU se non vuole veder cadere il governo. La cancelliera ha fatto slittare a data da destinarsi il piano sull’immigrazione di Horst Seehofer. Il ministro dell’Interno vorrebbe infatti respingere alle frontiere tutti quei richiedenti asilo già registrati in altri paesi UE, senza documenti validi oppure espulsi in precedenza dalla Germania.

La Merkel però si oppone a questa linea intransigente, soprattutto perché non potrebbe giustificarla a Bruxelles. Se cede la cancelliera, molti altri Paesi infatti potrebbe cominciare ad adottare simili piani di respingimento. Dopo l’annuncio dell’asse Germania, Italia, Austria la Merkel ribadisce quindi la necessità di “una soluzione unitaria europea” e chiede a Seehofer di attendere almeno fino a giugno, quando ci sarà un vertice UE dedicato alla questione migranti.

L’alletato del CSU difficilmente però farà un passo indietro. La Baviera ad ottobre andrà infatti ad elezioni. La convinzione di Seehofer è che se non verrà attuato rapidamente il regolamento per il respingimento ai confini a farla da padrone sarà il partito di estrema destra dell’AfD, che ha settembre è riuscito ad entrare nel Bundestag (il Parlamento federale tedesco). Horst Seehofer quindi, secondo la stampa locale, sarebbe pronto ad andare allo scontro diretto con Angela Merkel, che si trova ora tra due fuochi. La leader del partito socialdemocratico (SSP) Andrea Nahles ha infatti già chiarito che il respingimento dei migranti al confine “non è contenuta nel contratto” della Grosse Koalition.