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Migranti soccorsi in spiaggia dai turisti di Capo Rizzuto

Migranti soccorsi dai turisti in Calabria

Una vera gara di solidarietà tra i turisti e bagnanti presenti: hanno recuperato i migranti e hanno dato loro da mangiare e da bere.

Per i bagnanti del lido di Isola Capo Rizzuto, in Calabria, era un giorno come tanti, finché non hanno visto qualcosa di strano: un veliero lungo 16 metri, arenato nella sabbia. A bordo c’erano 56 persone, tra cui 6 donne e 11 bambini. Tutti migranti provenienti dal Medio Oriente: siriani, iracheni e curdi. Alla vista dei naufraghi stremati dal viaggio, i presenti hanno deciso di dare una mano in una vera e propria gara di solidarietà. Gli ospiti dei due villaggi turistici di Capo Piccolo e Cala Greca, che fino a un attimo prima erano sdraiati al sole o sotto l’ombrellone, hanno recuperato i migranti a bordo di gommoni e pattini e li hanno portati sulla spiaggia, per poi fornire loro cibo e acqua.

Migranti a Capo Rizzuto

Solo in un secondo momento sono giunti sulla spiaggia i soccorritori della Croce Rossa, accompagnati dalla Guardia Costiera, dalla Guardia di Finanza e dagli agenti della polizia locale. I migranti soccorsi sono stati trasferiti al Cara di Sant’Anna, ma sembra che alcuni di loro siano fuggiti tra la vegetazione prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Secondo le ricostruzioni degli esperti, il veliero sarebbe salpato dalle coste della Grecia o dell’Albania e avrebbe viaggiato fino alla Calabria senza essere intercettato.

Sono diverse le letture della singolare vicenda di Capo Rizzuto. C’è chi, tra cui il quotidiano Libero, interpreta il salvataggio come il simbolo dell’Italia abbandonata a se stessa davanti ai flussi migratori. Un “Euro-schifo” in cui persino dei semplici cittadini sono costretti a prestare soccorso ai disperati. Per altri i bagnanti calabresi rappresentano l’emblema dell’accoglienza, in opposizione alla chiusura dei porti predicata dal ministro Salvini.