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Milano, 14enne muore soffocandosi per una sfida del web

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Igor Maj ha perso la vita nel tentativo di eseguire il "blackout", un gioco che prevede di togliersi il respiro fino allo svenimento.

Viene definito “blackout” uno degli ultimi giochi di autolesionismo che si sta diffondendo tra gli adolescenti attraverso il web. A farne le spese è stato questa volta un ragazzo di soli 14 anni, con la passione per le scalate, che nella sua casa di Milano si è tolto la vita dopo aver raccolto una delle sfide lanciate dalla rete: togliersi il respiro il più a lungo possibile per poi permettere all’ossigeno di entrare all’ultimo istante. La pratica è però risultata fatale al giovane, che è morto per asfissia; i genitori del ragazzo lanciano l’allarme: “Parlate sempre con i vostri figli”.

Milano, muore asfissiandosi a 14 anni per “blackout”

A dispetto della sua giovanissima età, Igor Maj era un ragazzo con una passione già particolarmente audace e tutt’altro che semplice, quella per le scalate. Il gruppo dei suoi compagni di alpinismo, “I Ragni di Lecco”, lo definivano “una forza della natura”, ed era divenuto popolare tra loro come il “ragno biondo”, probabilmente proprio in virtù delle sue capacità da arrampicatore.

All’interno della sua stanza, nella sua abitazione di Milano, Igor ha cercato di replicare alcune di quelle forti emozioni vissute con le scalate attraverso un perverso gioco diventato noto tra molti adolescenti sul web con il nome di “blackout”.

La pratica consiste nel tapparsi naso e bocca con le mani, un po’ come quando ci si sfida per stabilire chi riesce a restare di più sotto acqua. In questo caso, però, l’obiettivo è quello di resistere fino all’istante prima dello svenimento, quasi per provare cosa si prova ad essere un passo dalla morte, per poi riaprire gli orifizi e far rientrare l’ossigeno provando così, almeno in teoria, una forte scarica di adrenalina. Igor è però andato oltre e non ce l’ha fatta, morendo di asfissia nel buio della sua camera.

I genitori: “I ragazzi si sentono onnipotenti”

I genitori di Igor, i cui funerali sono previsti per giovedì 13 settembre al cimitero di Lambrate, a Milano, hanno voluto lanciare un appello perché queste situazioni non si ripetano:

Fate il più possibile per far capire ai vostri figli che possono sempre parlare con voi, qualunque stronzata gli venga in mente di fare devono saper trovare in voi una sponda, una guida che li aiuti a capire se e quali rischi non hanno valutato. Noi pensiamo di averlo sempre fatto con Igor, eppure non è bastato.

Secondo la famiglia del ragazzo, il rischio principale corso oggigiorno dagli adolescenti è quello di essere “accompagnati dal senso di onnipotenza che se da una parte gli permette di affrontare il mondo, dall’altra può essere fatale”.