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Milano, cena al ristorante nonostante i divieti anti-Covid: multe da 400 euro

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Nonostante i divieti anti-Covid, in un ristorante di Milano, gli agenti della polizia hanno scoperto 26 persone sedute al tavolo per la cena

Proseguono le cene clandestine, nonstante le restrizioni ancora valide: questa volta la cena si è svolta in un ristorante di Milano, dove 26 persone sono state identificate dalla polizia.

Milano: cena clandestina al ristorante in barba ai divieti anti-Covid

Anche se nella giornata del 16 Aprile, il presidente del Consiglio Draghi ha parlato di riaperture, questo non significa che le norme anti-Covid siano andate in soffitta. Evidentemente non tutti però la pensano allo stesso modo: in un ristorante di Milano infatti, il “Pescadero” di via Bronzetti, gli agenti della polizia hanno trovato 26 persone, sedute tranquillamente al tavolo consumando la loro cena. La segnalazione è arrivata alla stazione di polizia tramite l’applicazione Youpol, e quando gli agenti sono arrivati al ristorante ciò che gli si è presentato davanti gli ha lasciati senza parole: 26 persone, di cui 10 uomini e 16 donne, stavano consumando la loro cena seduti al tavolo. I commensali sono stati subito identificati dagli agenti, e per loro sono scattate le sanzioni amministrative previste per chi non rispetta le norme anti-contagio, dovranno pagare 400 euro di multa cadauno. Per quanto concerne invece il proprietario del locale, oltre alla multa, è stato predisposto la chiusura del locale per 5 giorni.

Una scena simile è avvenuta a Pasqua in Brianza, quando i carabinieri, hanno scoperto dei ragazzi intenti a festeggiare con una grigliata in giardino. Fatto ancor più grave se si pensa che uno di loro, positivo al Covid, ha violato la quarantena pur di far parte della comitiva: 17 i ragazzi in totale sanzionati, inoltre, a seguito di accertamenti, si è scoperto che anche un altro ragazzo, anche lui positivo, aveva violato la quarantena. Nel caso in cui, alcuni componenti della comitiva dovessero risultare positivi, i due potrebbero rispondere del reato di epidemia colposa.