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Milano: istituto religioso rifiuta il bimbo disabile al centro estivo

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Storie che si preferirebbe non dover neppure ascoltare, eppure storie che capitano. Come quella della signora Monica, giovane mamma milanese il cui figlio Claudio non è stato accettato al centro estivo organizzato da un istituto religioso. Il dramma non è solo l'organizzazione familiare che, pu...

Storie che si preferirebbe non dover neppure ascoltare, eppure storie che capitano.

Come quella della signora Monica, giovane mamma milanese il cui figlio Claudio non è stato accettato al centro estivo organizzato da un istituto religioso. Il dramma non è solo l’organizzazione familiare che, purtroppo, impone di trovare una sistemazione quando, fra l’inizio e la fine di giugno, finiscono scuola elementare e scuola materna.

Qui la questione è più complessa, perché il figlio di Monica è affetto da un ritardo psicomotorio, vede molto poco e necessita assistenza (niente più che un piccolo macchinario, in realtà) durante i pasti, per via della deglutizione difficoltosa. Un bambino difficile, insomma, che non può essere trattato come tutti gli altri, ma per il quale Palazzo Marino ha appunto previsti specifici benefici, tra cui un posto assicurato in tutte le graduatorie e la garanzia di una figura di sostegno messa a disposizione dall’asilo.

Nella pratica, di tutto ciò, non c’è nulla. Monica si è trovata di fronte un muro di ‘ma’, come racconta lei stessa, con una suora che ha cercato di dissuaderla “dall’iscrivere Claudio al nido ingigantendo le criticità di gestione, che brutta parola, ed avanzando per ben due volte l’ipotesi che il tentativo di inserimento possa non andare a buon fine”.

Pare che l’istituto in questione si sia giustificato adducendo una “onesta e sincera dichiarazione di mancanza di risorse e di una figura qualificata da destinare esclusivamente al bambino“.