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Milano, al liceo area sorveglianza allentata per i fumatori

Milano

Il liceo linguistico Manzoni di Milano ha trovato un escamotage per aggirare il divieto di fumo. Una zona chiamata "spazio a sorveglianza allentata".

Il liceo linguistico Manzoni di Milano ha trovato una sorta di escamotage per aggirare il divieto di fumo. Ovvero una zona denominata “spazio a sorveglianza allentata”. In pratica si tratta di una area del cortile delimitata da un nastro segnaletico, che è posto tra un cedro e un bidone della spazzatura. Gli studenti hanno la possibilità di fumare soltanto in questa zona. E’ questa una delle tattiche che è stata utilizzata dal liceo civico situato nei pressi di Loreto per aggirare il divieto di fumo, diventato obbligatorio nelle scuole a partire dal 2013.

La scelta di un liceo di Milano

Una tattica utilizzata dal liceo linguistico Manzoni di Milano per aggirare il divieto di fumo si chiama “spazio a sorveglianza allentata”. Si tratta in particolare di una determinata zona del cortile, delimitata da un nastro segnaletico posto tra un cedro e un bidone della spazzatura. Gli studenti hanno la possibilità di fumare soltanto in questa area. E’ dunque questo l’escamotage trovato dal liceo civico situato in zona Loreto per aggirare in qualche modo il divieto di fumo, diventato obbligatorio nelle scuole a partire dal 2013.

Il dirigente scolastico, Giuseppe Polistena, ha precisato che questa zona franca fa parte di una strategia più ampia, che prevede anche corsi di prevenzione al tabagismo per prime e seconde classi all’Istituto dei Tumori. Inoltre, vi è anche un dialogo continuo con i ragazzi, che sembra che sta funzionando considerato che i fumatori tra i minorenni sono diminuiti. L’idea, secondo quanto dichiarato dalla Preside, nasce da una emergenza. Quando è stato imposto il divieto, ha dichiarato Giuseppa Polistena, c’erano i cinquantadue bagni della scuola intasati, in quanto gli studenti si chiudevano per fumare. Altri invece uscivano dal cornicione per non essere visti. Al dirigente sostiene che la legge è qualcosa di velleitario, perchè mancano gli strumenti per attuarla. Nessun proibizionismo ha mai funzionato, ha aggiunto. Quello che serve è invece comunicare ai ragazzi l’importanza di smettere.

L’idea dello “spazio a sorveglianza allentata” è stata esposta al consiglio di istituto lo scorso aprile, per poi diventare realtà. Una zona in cui i ragazzi possono uscire a fumare nel corso dell’intervallo. Uno spazio, ha poi concluso Giuseppa Polistena, che fa parte della scuola e dove si fa opera di persuasione.

Le reazioni

Marco Bussetti, provveditore milanese, ha confessato che in alcune aree soft, come alla Manzoni, non ha ricevuto segnalazioni. Inoltre ha ribadito che il divieto vale per tutto il perimetro di una scuola. Quella contro il divieto di fumo è diventata una vera e propria lotta per gli studenti. Tanto che al liceo delle scienze umane Tenca i cartelli di divieto con relative multe non bastano. Il preside dell’istituto, Mauro Zeni, ha dichiarato che ci sono studenti che cercano l’angolo più nascosto per non farsi vedere. Anche se comunque si tratta di una minoranza di ragazzi.

Al classico Parini, invece, il giornalino scolastico ha appena pubblico un sondaggio, secondo il quale il trentanove per cento degli studenti ammette di fumare. Di questa percentuale, circa l’ottanta per cento confessa di farlo all’interno della scuola. Il Preside, Giuseppe Soddu, ha dichiarato che se li scoprono, li multano. E ha anche dichiarato che i ragazzi partecipano a incontri con Fondazione Veronesi e Lilt.