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Milano, ragazza denuncia: “Sono diabetica e non mi hanno fatto entrare in discoteca per un succo di frutta”

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Una 25enne di Milano, diabetica - diabete di tipo 1 -, ha denunciato un singolare ed increscioso caso personale su Portale Diabete, un sito dove persone affette dalla malattia condividono le proprie esperienze e si scambiano consigli. Non le sarebbe stato consentito di entrare in una nota discoteca ...

Una 25enne di Milano, diabetica – diabete di tipo 1 -, ha denunciato un singolare ed increscioso caso personale su Portale Diabete, un sito dove persone affette dalla malattia condividono le proprie esperienze e si scambiano consigli. Non le sarebbe stato consentito di entrare in una nota discoteca del capoluogo lombardo – l’Old Fashion – in quanto dal controllo della sua borsa era risultato che portava con sé una bottiglia di liquido colorato, che però lei ha spiegato essere un succo di frutta, con bustine di zucchero per la glicemia. Il buttafuori, infatti, le ha detto che all’interno del locale non si poteva portare nulla di alimentare. L’episodio sarebbe successo nella serata di mercoledì 8 novembre.

Il racconto

@oldfashionmilano #people #dance #music #fashion #clublife #girl #love #life #milanoLa ragazza ha spiegato che il buttafuori, da lei definito “buono solo da buttare nell’umido per quanto fosse viscido”, le ha detto che se avesse voluto entrare in discoteca, avrebbe dovuto buttare sia la bottiglietta del succo di frutta che le bustine di zucchero per eventuali emergenze ipoglicemiche. Lei ha spiegato nuovamente all’uomo che ciò che aveva con sé, le serviva assolutamente, perché in caso di calo improvviso degli zuccheri avrebbe avuto bisogno di un intervento tempestivo, ma l’inflessibile buttafuori le diceva che avrebbe dovuto portare con sé “la medicina” e che “lo zucchero non serve”, scrive la ragazza in stampatello maiuscolo in segno di indignazione. La 25enne non si è arresa e ha raccontato di aver mostrato al sorvegliante del locale il suo certificato medico, “mortificata di fronte a una decina di persone che erano con me per festeggiare la laurea di una mia amica”. Ma ancora una volta le sarebbe stato detto che la bottiglietta di succo di frutta e le bustine di zucchero proprio non poteva entrare; anzi il buttafuori ha proprio affermato un lapidario: “Stai a casa”.

L’indignazione della ragazza

Ovviamente la ragazza era indignata per le parole del buttafuori, che le sono servite, ha dichiarato, per rendersi conto “sempre di più in che paese viviamo” e ha puntato il dito contro “l’ignoranza ingiustificata e più di tutto la presunzione di fronte a qualcosa che sconosci”. “Trovo – ha continuato la ragazza – che lo schifo che circola in discoteca sia nocivo miliardi di volte in più di tre semplici bustine di zucchero”. E ha concluso: “Mi dispiace che l’ignoranza porti sempre a una discriminazione. Questo come in altri casi. Vi darei i soldi dell’ingresso solo per comprarvi una dignità”.

La versione del gestore del locale

Prontamente è arrivata la smentita da parte di Robero Cominardi, gestore della discoteca Old Fashion, che via Facebook ha difeso il buttafuori. Ha specificato che alla ragazza era stato detto che certamente nel locale c’erano acqua e zucchero, e che avrebbe potuto recarsi subito al bar per farseli dare per un’eventuale necessità. Ha anche detto di aver interrogato l’operatore, il quale ha negato di essere rivolto in modo sgarbato o irrispettoso nei confronti della giovane. Inoltre Cominardi ha affermato di aver voluto visionare i filmati delle telecamere di sorveglianza, che confermerebbero la versione del buttafuori. Ha spiegato che quest’ultimo ha agito secondo norme di sicurezza. “Chi mi diceche in quel succo di frutta non ci sia stato alcol o altro? Non è la prima volta che non facciamo entrare persone per motivi validi e che queste ultime vadano in giro a inventare storie”. Si è detto comunque dispiaciuto, perchè la ragazza “ha preferito andarsene” e ha sottolineato che “non c’è stata alcuna intenzione di mortificarla o di discriminarla”.

La lettera del medico

Studioso del diabete

La vicenda però, non si conclude certo qui, perchè ha preso le difese della ragazza nientemeno che il direttore dell’Istituto di Ricerca sul Diabete dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente di endocrinologia, professor Lorenzo Piemonti, il quale ha scritto via Facebook una lettera aperta a Roberto Cominardi. Il medico ha scritto tra l’altro: “Siccome l’ignoranza non è da considerarsi un difetto in assoluto ma viceversa è una opportunità importante per aumentare la conoscenza, sarebbe bello riconoscere che forse c’è stato un errore in questa vicenda, scusarsi e magari cogliere l’occasione per sensibilizzare la comunità sull’importanza di questa malattia, visto che a breve, il 14 novembre, sarà la Giornata Mondiale del Diabete istituita nel 1991 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. Sulla vicenda impazza il dibattito: molti gli apprezzamenti alla lettera del medico, i commenti negativi per la reazione del buttafuori e quindi gli attestati di solidarietà per la ragazza offesa. Inoltre su Instagram è stato creato un hastag per chiedere le scuse da parte dell’Old Fashion: #oldfashionchiediscusa.