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Militante di estrema destra perde una mano per una bomba 

Alcuni degli ordigni rinvenuti nella proprietà di Biavaschi

Ci stava armeggiando in garage per inertizzarlo ma all'improvviso il boato e le urla: un militante di estrema destra perde una mano per una bomba 

Dramma a Milano, dove un militante di estrema destra perde una mano per una bomba ed un ordigno della Grande guerra esplode e spappola l’avambraccio del 34enne Daniel Biavaschi che è ricoverato in condizioni molto serie al Niguarda. L’episodio si è verificato alle 14.20 del 9 settembre nel quartiere Basmetto, in un box di via Banfi. Biavaschi, noto per la sua passione per i cimeli ed i reperti della Prima guerra mondiale, si metteva spesso in cerca degli stessi per boschi dotato di un metal detector. 

Militante perde una mano per una bomba 

Una volta a casa poi li inertizzava, ma con l’ultimo le cose sono andate male, anzi, malissimo. L’ordigno che Daniel stava maneggiando all’improvviso è esploso ed ha tranciato di netto un arto all’altezza dell’avambraccio. Ma non solo: gli “shrapnel”, le schegge, hanno ferito il 36enne anche ad addome e volto. Sul posto sono giunti immediatamente i soccorritori che hanno trasportato l’uomo al Nigarda dove tuttora si trova ricoverato in rianimazione. I carabinieri, parimenti intervenuti, hanno poi avviati rilievi ed indagini di contesto. 

Le indagini su dinamica e movente

Sia chiaro: allo stato dell’arte l’episodio è un incidente occorso ad un appassionato come ce ne sono tanti e senza colori politici. Il fatto è che Biavaschi pare avere una sua ideologia che ha spinto i militari ad indagare ed alcuni media a “disegnare” il possibile scenario di un armeggiamento con la bomba dietro “input ideologico”. Perché? Perché Biavaschi, di cui è stato anche interrogato il padre, è un militante di estrema destra con Forza Nuova oggi disciolta e connesso con la “Rete dei patrioti“. Dal Gratosoglio spesso il giovane raggiungeva la Spagna, dove pare studiasse teologia. Ma per accertare che il suo gesto “alla Farinacci” abbia risposto ad esigenze ideologiche ed addirittura eversive e non collezionistiche, per quanto avventate ed irresponsabili, bisognerà attendere gli sviluppi dell’indagine