> > Minacce a automobilisti, arrestati 32 parcheggiatori abusivi

Minacce a automobilisti, arrestati 32 parcheggiatori abusivi

parcheggi abusivi

Retata dei carabinieri di Salerno: carcere e arresti domiciliari per gli indagati che costringevano gli automobilisti a pagare 5 euro per una sosta.

I carabinieri del comando provinciale di Salerno hanno eseguito nella prima mattinata di mercoledì 16 maggio 32 ordinanze di custodia cautelare verso dei parcheggiatori abusivi accusati di estorsione nei confronti degli automobilisti. In sei sono finiti in carcere, 24 agli arresti domiciliari mentre due risultano al momento irreperibili. Chiedevano ai cittadini somme fino a 5 euro per ogni auto parcheggiata, a fronte di minacce in caso di rifiuto. Alcuni dei parcheggiatori erano già stati arrestati in un’operazione simile condotta lo scorso anno.

Salerno, retata contro parcheggiatori abusivi

Dopo mesi di osservazione, con raccolta di documentazioni video-fotografiche unite alle segnalazioni dei cittadini, si è realizzato nella prima mattina di mercoledì 16 maggio il blitz dei carabinieri del comando provinciale di Salerno che hanno emesso 32 ordinanze di custodia cautelare contro altrettanti parcheggiatori abusivi che agivano in diverse zone della città. Per sei di loro è scattato il carcere, ben 24 rimarranno invece agli arresti domiciliari mentre si attende ancora di conoscere la sorte di due persone risultate irreperibili.

I parcheggiatori, che presidiavano varie aree del capoluogo salernitano, attendevano l’arrivo degli automobilisti a cui chiedevano il pagamento di somme fino a 5 euro per ogni singola auto parcheggiata. Il tutto avveniva attraverso “comportamenti minatori ed aggressivi“, dato che di fronte alle persone più restie a cedere al ricatto, i parcheggiatori procedevano a minacce di aggressioni fisiche e danneggiamento delle macchine.

Con una retata simile, compiuta nel luglio del 2017, i carabinieri avevano emesso 35 ordinanze di custodia cautelare verso 35 indagati: otto per il carcere e 27 per gli arresti domiciliari. Le forze dell’ordine avevano dunque già appurato la presenza di parcheggiatori abusivi, alcuni dei quali lucravano su aree già adibite al parcheggio a pagamento da parte del comune, o su parcheggi riservati ai portatori di handicap.

La corte di cassazione ha già respinto i ricorsi relativi al blitz dello scorso luglio e ha così confermato la correttezza del provvedimento preso verso i parcheggiatori.

È lo stesso procuratore della Repubblica Corrado Lembo a spiegare la recidività di certi tra i soggetti coinvolti nell’indagine: “Alcuni parcheggiatori abusivi avevano ripreso il controllo delle stesse aree, altri avevano sostituito i precedenti abusivi”.

Pur specificando che non dovrebbe esserci, dietro queste operazioni, la mano della criminalità organizzata, Lembo ha poi aggiunto che “ci sono alcune sacche di illegalità in città che vanno costantemente combattute sul territorio”, e ha voluto chiudere lanciando un appello ai cittadini: “Denunciate“.