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La minaccia di Trump: "Ho un pulsante nucleare più potente"

Trump

E' arrivata la risposta del Presidente degli Stati Uniti alla minaccia del leader nordcoreano, Kim Jong-un.

Attraverso un tweet pubblicato sul suo profilo Twitter ufficiale, Donald Trump ha risposto a Kim Jong-un, che lo scorso primo gennaio aveva nuovamente minacciato un attacco nucleare nel caso di una possibile aggressione nei confronti del suo Paese. La risposta del Presidente americano non si è fatta attendere. Nel post, infatti, Trump ha dichiarato di avere anche lui un pulsante nucleare, addirittura più grande e più potente di quello che possiede il leader nordcoreano. Poco prima, il tycoon aveva attaccato la Palestina.

La risposta di Trump

Non si è fatta attendere la risposta da parte di Donald Trump al leader nordcoreano, Kim Jong-un, che lo scorso primo gennaio ha minacciato un altro attacco nucleare nel caso in cui il suo Paese venisse nuovamente attaccato. Attraverso un tweet pubblicato sul suo profilo twitter ufficiale, infatti, Trump ha dichiarato non solo di avere anche lui un pulsante nucleare, ma che il suo è anche più grande e più potente rispetto a quello di Kim Jong-un. In particolare, nel post scritto da Trump si può leggere: “Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha appena dichiarato che ‘il pulsante nucleare è sempre sulla sua scrivania’. Qualcuno di questo regime esaurito e alla fame lo informi per favore che anch’io ho il pulsante nucleare ma è molto più grande e più potente del suo, e il mio funziona”.

Nel corso del primo giorno dell’anno, infatti, il leader della Corea del Nord aveva rivelato di essere in grado di colpire gli Stati Uniti con un’arma nucleare in qualsiasi momento. Lo stesso Kim, però, aveva sottolineato che non userà gli ordigni a meno che il suo Paese non venga nuovamente minacciato da una possibile futura aggressione. Durante il suo discorso per il nuovo anno, il leader nordcoreano ha anche promesso di concentrarsi sulla produzione di testate nucleari e missili. Inoltre, ha assicurato che la forza nucleare del Paese è stata completata. Infine, con toni decisamente più concilianti, Kim ha aperto anche ad un possibile dialogo con la Corea del Sud, confessando che potrebbe inviare una delegazione ai giochi olimpici che si terranno a febbraio proprio in Corea del Sud, dove però le stazioni televisive hanno interrotto la trasmissione del discorso proprio poco prima che finisse.

L’attacco contro la Palestina

Ma torniamo a Trump. Esattamente due ore prima che rispondesse a Kim, il Presidente americano si era rivolto anche alla Palestina, accusandola di non voler arrivare alla pace con Israele. “Non è solo al Pakistan che paghiamo miliardi di dollari per nulla, ma anche per molti altri Paesi. Ad esempio, paghiamo ai palestinesi centinaia di milioni di dollari all’anno e non otteniamo alcun apprezzamento o rispetto”, ha twittato Trump.

Che successivamente ha aggiunto: “Non vogliono neppure negoziare un trattato di pace con Israele necessario da molto tempo. Noi abbiamo tolto dal tavolo Gerusalemme, la parte più dura del negoziato, ma Israele, per questo, avrebbe dovuto pagare di più. Ma con i palestinesi non più desiderosi di colloqui di pace, perché dovremmo fare loro uno qualsiasi di quei massicci pagamenti futuri?”.