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Ministero della Salute ritira caffè bio: "Rischio chimico"

Ministero della Salute ritira caffè bio: "Rischio chimico"

Il Ministero della Salute ha emesso un avviso di ritiro per alcune confezioni di caffè macinato bio: sarebbe fuori norma la presenza di micotossine.

“Non consumatelo. Riportatelo indietro”. Il Ministero della Salute ha emesso un avviso di ritiro per alcune confezioni di caffè macinato bio. Le analisi su alcuni campioni segnalerebbero un “rischio chimico” per il consumatore. L’avviso del Ministero riguarda in particolar modo il caffè 100% Arabica Macinato Bio, prodotto dalla Corsino Corsini Spa, nello stabilimento di via del Sembolino a Badia Al Pino, in provincia di Arezzo, con marchio “Il Caffè” e lotto di produzione 28/04/2019, corrispondente alla data di scadenza. Il laboratorio avrebbe rilevato i livelli delle percentuali di micotossine oltre i limiti consentiti dalla legge.

Le micotossine

A far scattare l’allarme del Ministero sarebbero proprio loro, le micotossine. Si tratta di sostanze naturali prodotte da alcune muffe, nocive per l’uomo. Secondo il sito di Altroconsumo, le micotossine non si possono eliminare completamente dalle pietanze, ma è possibile tenerle sotto controllo. Come? Calcolando un’esposizione del consumatore a dosi tollerabili per l’organismo.

Ocratossina A

Secondo il Ministero della salute, il dosaggio tollerabile nel lotto de “Il Caffè” sarebbe fuori norma, in particolare per la presenza di Ocratossina A. Quest’ultima è un particolare tipo di micotossina prodotta da 2 diversi generi di funghi: Aspergillus e Penicillium. Solitamente presente nei campioni di cereali, frutta secca, vino e anche nel caffè, l’Ocratossina A è oggetto del regolamento Ce 1881/2006. Proprio quest’ultimo, riferisce il sito Blogo, stabilisce come tollerabile per l’uomo solo una dose settimanale pari a 120 ng/kg di peso corporeo.

Danni alla salute

Principale bersaglio dell’Ocratossina A è proprio il rene. Molti pazienti hanno infatti presentato sintomi da insufficienza renale. In alcuni casi, la Ocratossina A ha causato lo sviluppo di tumori della vescica. Altri potenziali obiettivi sensibili dell’Ocratossina A possono essere il fegato, il sistema nervoso, per cui si è guadagnata anche l’appellativo di “neurotossina” e il sistema immunitario. Per le donne in gravidanza, riporta Blogo, l’Ocratossina A può comportare una seria minaccia per il feto, perché in grado di superare la placenta e produrre malformazioni.

Il ritiro del salmone

Il caffè Bio non sarebbe l’unico per cui il Ministero della Salute avrebbe chiesto il ritiro dai supermercati e punti vendita. Il 14 agosto 2018, riferisce Adnkronos, sarebbe stato chiesto alla Coop di ritirare il lotto 801252, identificato dalle scadenze del 16 e 23 agosto 2018, di salmone norvegese affumicato Kv Nordic bst. Le analisi del laboratorio avevano evidenziato la presenza di listeria monocytogenes. Come suggerisce il nome stesso, si tratterebbe del batterio responsabile della Listeriosi, malattia infettiva che colpisce il sistema nervoso centrale, generando nei soggetti con difese immunitarie basse le principali infezioni del sistema stesso, tra cui la meningite, la meningoencefalite, l’ascesso cerebrale e la cerebrite. Il batterio risulterebbe particolarmente aggressivo nei confronti di neonati e di persone di età avanzata.