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Minneapolis, la poliziotta che ha ucciso l’afromericano Daunte Wright si è dimessa

Minneapolis

La poliziotta che ha ucciso l’afroamericano Duante Wright, a Minneapolis, ha rassegnato le proprie dimissioni: le proteste in città, però, continuano.

La poliziotta che ha ucciso l’afroamericano Daunte Wright ha deciso di dare le dimissioni. La medesima scelta è stata fatta anche dal capo della polizia di Brooklyn Center.

Minneapolis, le dimissioni della poliziotta Kim Potter

Il 20enne afroamericano Daunte Wright, padre di un bimbo di appena due anni, è stato ucciso nella giornata di domenica 11 aprile, dalla poliziotta Kim Potter, a Minneapolis. In seguito alla drammatica concatenazione di eventi che ha causato la morte prematura del giovane, nella città si stanno verificando numerosi scontri e proteste contro la polizia, accusata di aver tolto la vita a un altro afroamericano.

La città, infatti, è già stata sconvolta dalla brutale uccisone di George Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020, e, proprio in questi giorni, sta ospitando il processo contro l’agente Derek Chauvin, responsabile del crimine.

Le manifestazioni che si sono sviluppate alla notizia della scomparsa di Daunte Wright hanno riacceso la rabbia della comunità afroamericana. In questo contesto, nella tarda serata di lunedì 12 aprile, centinaia di persone si sono riversate in strada e si sono scontrate con la polizia, provocando lanci di lacrimogeni e cariche.

I disordini non sono stati calmierati neanche dalle dimissioni della poliziotta Kim Porter, in servizio da oltre 26 anni, e da quelle rassegnate dal collega Tim Gannon, recentemente notificate al sindaco di Minneapolis Mike Elliott.

Bodycam, il video dell’uccisione di Duante Wright

Nella serata di lunedì 12, inoltre, sono state divulgate le immagini registrate dalla bodycam dell’agette Potter che mostrano Daunte Wright mentre viene fermato dalla volante della polizia e invitato a uscire dall’auto dai due agenti. Quando uno dei due poliziotti prova ad ammanettarlo, poi, il giovane si divincola e torna in auto, probabilmente per tentare la fuga. A questo punto, la poliziotta estrae la pistola scambiandola con il taser. Dopo aver sparato il colpo fatale per il 20enne, la donna esclama un’imprecazione, rendendosi conto del tragico errore.

Il filmato rilasciato è stato commentato dalla famiglia della vittima che ha dichiarato: “Non possiamo accettare che nostro figlio sia morto in quel modo. Non ci riprenderemo mai più da questo dolore”.

La compagna del giovane ucciso, Chyna Whitaker, invece, ha affermato: “Mio figlio non ha più un padre, gliel’hanno portato via. Duante era il nostro amore”.

Le dimissioni dell’agente Potter, inoltre, erano ormai inevitabili, soprattutto dopo la scoperta di un particolare episodioavvenuto circa due anni fa. All’epoca dei fatti, la poliziotta era stata nominata capo del sindacato interno della polizia e, sfruttando il suo ruolo, aveva insabbiato l’uccisione di un ragazzo autistico di 21 anni perpetrata da due colleghi.