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Miozzo sulla missione russa in Italia: "Dicevano di voler bonificare gli uffici pubblici"

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L'allora coordinatore del Cts Agostino Miozzo ha raccontato alcuni dettagli della missione russa in Italia poi definita un tentativo di spionaggio.

Agostino Miozzo, che nel marzo 2020 era coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ha espresso il suo punto di vista sulla missione russa in Italia durante la prima fase della pandemia, in cui medici e militari di Mosca vennero nel nostro paese per quello che è stato definito un tentativo di spionaggio sventato dal Ministero della Difesa.

Miozzo sulla missione russa in Italia

Intervistato dal Mattino, il medico ha spiegato che le forze mandate da Mosca sostenevano di avere un mandato preciso, ovvero quello di bonificare le strutture pubbliche. “Questo è quello che disse il generale Sergej Kikot, posso immaginare a che cosa si riferisse ma noi abbiamo tenuto il punto“, ha aggiunto.

Miozzo ha infatti affermato che i russi avevano offerto collaborazione al nostro paese per la sanificazione degli ambienti, ma il Cts non ha mai avuto alcuna lista con i nominativi dei medici e degli infermieri partecipanti alla missione russa né ha potuto conoscere o valutare i profili professionali e scientifici di quegli esperti. “Non abbiamo mai visionato alcuna lista delle apparecchiature e dei supporti sanitari scaricati dai loro aerei, non so dire se erano attrezzature valide o meno“, ha chiarito.

Miozzo: “Non so se l’ordine era di Shoigu o Putin”

L’esperto ha aggiunto di aver incontrato Kikot solo durante la riunione operativa con la delegazione russa e ha dichiarato di conoscere bene il suo capo, l’attuale ministro della Difesa Sergey Shoigu. Non so se Kikot si riferisse a Shoigu o a Putin quando ci parlava del mandato ricevuto ma poco importa, noi abbiamo tenuto il punto“, ha evidenziato.