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Mirco Mariani: "Il nostro stile bipolare, gli Extraliscio un progetto incredibile"

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Mirco Mariani, in un'intervista a Notizie.it, parla della genesi del gruppo, tra liscio, strumenti musicali e i prossimi concerti con l'Orchestra Sinfonica della Magna Grecia.

Protagonisti allo scorso di Festival di Sanremo 2021 con il brano “Bianca Luce Nera” insieme a Davide Toffolo gli Extraliscio sono uno dei progetti più interessanti, peculiari e creativi della musica italiana. Un anno incredibile per la band formata da Mirco Mariani, Moreno il Biondo e Mauro Ferrara, che con il loro liscio oltre i confini musicali, hanno conquistato il pubblico americano di Miami e quello del Rue de Varenne di Parigi.

In concomitanza la band è stata protagonista del docu-film di Elisabetta Sgarbi “ Extraliscio”- Punk da Balera di Elisabetta Sgarbi e quella editoriale con il libro “Extraliscio. Una storia punk ai confini della balera.” Abbiamo intervistato il musicista romagnolo Mirco Mariani, che ci ha parlato della genesi del gruppo, tra liscio, strumenti musicali e i prossimi concerti con l’Orchestra Sinfonica della Magna Grecia.

Mirco, innanzitutto come stai e che momento stai vivendo insieme agli Extraliscio?

Il momento è sicuramente particolare, perchè non sai cosa ti aspetta domani. Noi, per il momento fortunatamente non ci possiamo lamentare. Da Sanremo in poi possiamo dire che abbiamo vissuto e stiamo vivendo un esperienza bellissima. La nostra estate è stata piena di concerti, poi successivamente il Festival Di Venezia, il Festival del Cinema di Torino , e ultimamente i live a Parigi e ai Miami. Personalmente siamo veramente orgogliosi di aver suonato in questi importantissime rassegne, anche perchè simpaticamente io definisco gli “Extraliscio” un po’ il “brutto anatroccolo” della musica italiana, nel senso che portare in America la nostra musica e vedere sin dalle prime note, il pubblico interamente americano, alzarsi in piedi sin dalle prime note capisci che la musica è un linguaggio universale, ed è sicuramente emozionalmente unico.

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Come è stata invece vivere l’esperienza cinematrografica del docu-fim “Extraliscio”- Punk da Balera di Elisabetta Sgarbi e quella editoriale con il libro “Extraliscio. Una storia punk ai confini della balera.” scritto insieme alla tua band?

L’esperienza cinematografica è stata dir poco surreale. Nel senso che non ci aspettavamo questo interesse e apprezzamento da parte di tutti, anche perché di solito i docu-film sono riservati alle grandissime band o alle leggende della musica. Noi siamo un gruppo che da pochissimo si sta facendo notare, anche perché per portare avanti un genere un po’ particolare come il nostro bisogna essere anche spregiudicati e “coraggiosi”.

Elisabetta Sgarbi, non è solo la nostro produttrice, ma un vero e proprio deus-ex machina per gli Extraliscio, ha creduto in noi, ci introdotto nel mondo del cinema e ha realizzato un film pazzesco, da tutti i punti di vista. Nel libro si racconta la storia del liscio, vissuto nelle balere, ma anche di chi come me personalmente non è mai entrato a suonare. Sicuramente conosco le balere per la sua storia, importante, ma che oggi purtroppo non fa parte dei momenti sociali e di aggregazione del paese, perché sono cambiati i luoghi dove far musica.

Volendo racchiudere con un aggettivo lo stile degli Extraliscio, quale sceglieresti, tenendo conto che siete una band che ha un po’ estremizzato il suono del liscio, portandolo verso nuovi orizzonti e percorsi musicali?

Sicuramente sceglierei bipolare, perché un progetto del genere, sinceramente io non l’avrei pensato, dal punto di vista creativo. La cosa bella è che gli Extraliscio, sono nati da una mente non appartenente alla musica, ma da quella di Riccarda Casadei, figlia di Secondo Casadei , solo lei poteva pensare un idea cosi, mettere insieme me e “Moreno il Biondo”, che con me non c entrava proprio nulla, è stato tutto pazzesco. È una visione incredibile, mettere insieme due artisti distanti, ma poi che nel tempo si sono dimostrati uniti nella musica, ha contributo ad alimentare il nostro mood artistico.

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Mirco tu sei anche un ricercatore, ti occupi di strumenti musicali del passato e ormai dimenticati, giusto?

Guarda mentre sto parlando con te, sono sdraiato sotto una Celesta, per orientare le campane sotto le lamelle, giusto per farti capire la passione. Molti dei miei strumenti sono rarisssimi, ma sicuramente non è solo l’emozione nel suonarli, ma l’esperienza e l’amore che hai per loro, bisogna averne cura e dedizione. Sono strumenti vecchi e ogni volta scopri qualcosa di nuovo, la mia passione per gli strumenti nasce da quando ero ragazzino, dall’età di 16 anni quando feci la prima sessione al mare come batterista, con il compenso comprai gli strumenti e da li è partito tutto, senza mai mollare, anche se in alcuni momenti ho alternato la mia collezione strumentale con quella per i cappelli, i mappamondo e la valigie. Con gli strumenti poi nel tempo impari a conoscerli, e a sapere riparare anche le parti meccaniche, come nel mio caso, dove me ne occupo io personalmente, ovviamente per la parte elettronica mi affido ad un tecnico specializzato.

Mirco quali sono i prossimi appuntamenti musicali degli Extraliscio?

Partiamo subito con due concerti importanti con l’incredibile Orchestra della Magna Grecia uno a Taranto e il secondo a Matera. Il primo nel bellissimo Teatro Orfeo il secondo all Auditorium Cava del Sole. Sicuramente il Festival di Sanremo è stata la scintilla, ma poi piano quello che ci sta accadendo sicuramente è incredibile, portare il liscio in America, a Parigi e suonare con un orchestra sinfonica è un sogno che si realizza.