> > Moda: Renzo Rosso (Otb), 'spero in polo lusso Made in Italy, farebbe ben...

Moda: Renzo Rosso (Otb), 'spero in polo lusso Made in Italy, farebbe bene al Paese'

default featured image 3 1200x900

Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Un polo del lusso Made in Italy "sarebbe molto buono per l'Italia, il nostro Paese se lo merita". A dirlo all'Adnkronos è Renzo Rosso, fondatore e presidente di Diesel e patron di Otb Only The Brave, il gruppo del lusso cui fanno capo Diesel, ...

Milano, 14 mar. (Adnkronos) – Un polo del lusso Made in Italy "sarebbe molto buono per l'Italia, il nostro Paese se lo merita". A dirlo all'Adnkronos è Renzo Rosso, fondatore e presidente di Diesel e patron di Otb Only The Brave, il gruppo del lusso cui fanno capo Diesel, Maison Margiela, Viktor&Rolf, Amiri, Marni, Staff international, Brave kid e, da circa un mese, anche Jil Sander, commentando i rumors sulla possibile creazione di conglomerati del lusso tricolori.

"In Italia abbiamo una filiera bellissima, con tanti piccoli artigiani e circa l'80% del mondo del lusso viene prodotto in Italia – spiega Rosso – e poter creare una filiera italiana è qualcosa che il Paese meriterebbe, speriamo che avvenga. Io in Italia sono forse l'unico vero gruppo in questo momento, abbiamo già tanti brand, siamo solidi e siamo allineati per vedere tutto ciò che succede".

Intanto, Diesel sta scaldando i motori in vista della prima collezione che porta la firma di Glenn Martens, il designer belga, nuovo direttore creativo del brand, che debutterà il 21 giugno prossimo durante la fashion week milanese dedicata all'uomo. "Sono davvero orgoglioso perché passo il testimone dopo 42 anni e Glenn è eccezionale – spiega Rosso -. Abbiamo trascorso tanto tempo insieme, siamo andando a vedere gli archivi, con i capi storici, e nella collezione che presenteremo a giugno c'è tutto l'heritage che l'azienda ha sviluppato negli anni, ho visto dei capi davvero da brivido".

Quanto al futuro del settore, il numero uno di Otb è ottimista: "Il digitale nella moda ci sarà sempre perché cambia davvero la gestione delle aziende, dallo sviluppo prodotto alla vendita – osserva -. Tutti ovviamente auspichiamo a un ritorno al fisico, che ci vuole, soprattutto poter toccare un capo e farlo vedere è diverso dal rappresentarlo davanti a uno schermo. Il digitale va bene per le cose più semplici ma per i prodotti più estrosi l'occhio e la mano vogliono la loro parte". Bocca cucita, però, sulle prossime operazioni del gruppo: "Non so se dobbiamo attenderci altre sorprese dopo Jil Sander – spiega Rosso – siamo già messi molto bene". (di Federica Mochi)