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Modello 730, quali sono le 60 detrazioni che rischiano di essere cancellate?

Modello 730: ci sono 60 detrazioni (poco utilizzate) a rischio eliminazione

Il fine è quello di tagliare una buona fetta delle numerose agevolazioni utilizzabili dai contribuenti. Ma vediamo nel dettaglio.

La riforma fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri del 5 ottobre 2021 potrebbe non piacere ai contribuenti. Infatti, sebbene tra gli obiettivi del disegno di legge delega è previsto l’incentivo per la crescita economica grazie ad una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori della produzione, è necessario tenere sott’occhio la partita relativa alla nuova organizzazione delle tax expenditures. Il fine è quello di tagliare una buona fetta delle numerose agevolazioni utilizzabili dai contribuenti: sono oltre 80 gli sconti presenti sul 730 usati in maniera ricorrente dai contribuenti, su cui si concentrerà l’eliminazione. 

Modello 730: eliminare gli sconti

Si tratta delle detrazioni e deduzioni fiscali spettanti su una ampia serie di costi sostenuti dai contribuenti e spendibili in sede di presentazione del 730 o della dichiarazione dei redditi. Purtroppo, alll’interno del nuovo ordine preannunicato dal disegno di legge si celano possibili tagli a tutta una serie di spese su cui si è posta l’attenzione del legislatore. In poche parole, potrebbero sparire dal 730 e dalla dichiarazione dei redditi gli sconti fiscali su molte delle spese sostenute che danno diritto a detrazioni o deduzioni fiscali ai fini IRPEF, anche se quelle più ricorrenti dovrebbero essere salvate.

Modello 730: dalle spese sanitarie agli interessi su mutui

Per quanto riguarda le spese sanitarie, la riduzione è pari al 19% di quelle nel complesso sostenute nel periodo d’imposta, al netto di una franchigia di 129,11 euro. Laddove le spese riguardino l’acquisto di medicinali, la detrazione spetta, se la spesa è certificata da una fattura o da uno scontrino fiscale, definito anche “scontrino parlante“. Invece, per quanto concerne le altre spese è necessario il pagamento con un sistema tracciabile.
Vi sono poi i contributi previdenziali versati alle forma di previdenza obbligatoria, i contributi alla previdenza complementare fino ad un massimo di 5.164,57. Si tratta di quelle spese più utilizzate dai contribuenti e non dovrebbero, infatti, rischiare di essere cancellate.

Stessa detrazione si applica agli interessi passivi sui mutui stipulati per l’acquisto dell’abitazione principale: qui la deduzione spetta fino ad un massimo di 4 mila euro.

Rientrano in questa sfera, sebbene con misure differenti, anche le detrazioni per le ristrutturazioni di immobili, spese veterinarie, tasse scolastiche. Anche queste spese sono utilizzate in maniera ricorrente e dovrebbero essere salvate.

Modello 730: ecco gli sconti fiscali a rischio eliminazione

Quali sono, quindi, gli sconti a rischio? Tra essi troviamo le diverse decine di spese utilizzate da meno dell’1% dei contribuenti: ad esempio, quelle per gli asili nido, le spese sanitarie per disabili, le erogazioni liberali alle società dilettantistiche, per attività culturali ed artistiche per gli istituti scolastici, spese per il mantenimento di cani guida dei non vedenti. 

Modello 730: quando saranno cancellate le detrazioni?

Ovviamente le ricadute effettive saranno evidenti solo al momento dell’attuazione della delega: la data è fissata entro 18 mesi dalla sua entrata in vigore. Giuseppe Buscema, esperto della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, ha commentato dicendo:

“È molto prematuro fare ipotesi, ma sicuramente non c’è da aspettarsi buone notizie: un’importante sforbiciata al numero delle cd. tax expenditures è molto concreta. A valle di un sistema tributario firmato quasi 50 anni fa e stratificatosi dai provvedimenti che in tale periodo si sono susseguiti, il rischio è quello di provocare iniquità che potrebbero andare in direzione opposta da quella perseguita dal legislatore. Questa riforma si aggiungerà peraltro agli effetti dell’introduzione dell’assegno unico universale per i figli, che entrerà a regime il 1° gennaio 2022 prevedendo l’eliminazione delle detrazioni fiscali per i figli a carico”