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È di 9 morti e ben 84 feriti il bilancio finale dell’attentato avvenuto nelle scorse ore ai danni dell’hotel Pearl Beach di Mogadiscio, la capitale della Somalia.
L’attentato di Mogadiscio si è concluso: è un bagno di sangue
A confermare la fine delle operazioni sono state l’agenzia di stampa locale Sonna e la televisione pubblica Sntv, che pochissime ore fa hanno annunciato la conclusione dell’intervento dei terroristi.
Si è trattato, ancora una volta, di un attacco particolarmente violento, che ha lasciato dietro di sé una sconvolgente scia di sangue: si parla infatti di una decina di vittime e di oltre 80 feriti.
La rivendicazione dell’attentato e le testimonianze
L’organizzazione terroristica radicale Al-Shabaab ha rivendicato la responsabilità dell’attentato, rivelando di aver specificamente scelto un luogo molto frequentato dalle autorità del Paese africano.
Stando ai media locali, i ribelli sono stati “neutralizzati”, i responsabili dell’attacco “sono morti” e molti civili, per fortuna, sono stati già tratti in salvo. I raid, a cui hanno preso parte un totale di 7 attentatori islamici, ha portato all’uccisione di un totale di 6 civili, mentre gli altri tre sarebbero militari.
Spuntano, nel frattempo, alcune testimonianze di chi ha assistito all’attacco armato, come quella di Abdirahim Ali, che come riporta ANSA ha raccontato:
Ero vicino al ristorante Pearl Beach (sulla spiaggia del Lido) quando si è verificata una forte esplosione davanti all’edificio, sono riuscito a scappare ma poi ci sono stati forti colpi di arma da fuoco e le forze di sicurezza si sono precipitate nella zona.
Un’altra tragedia a poche ore di distanza dall’attentato
Nel frattempo, a breve distanza temporale dall’attacco, un’altra tragedia ha scosso il Paese: l’esplosione di un residuato bellico in un villaggio nei pressi di Coriolei, nel Basso Scebeli ha causato per ora almeno 27 morti e 53 feriti. Tra le vittime anche molti bambini che stavano giocando dove l’ordigno è esploso all’improvviso.