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Mohamed e gli abbracci gratis: "Sono musulmano non terrorista"

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In seguito alla strage di Barcellona, Mohamed distribuisce abbracci gratis ricordando la seguente frase: Sono musulmano, non terrorista.

“Sono musulmano, non un terrorista. Distribuisco abbracci di pace e amore” è questa la frase scritta in varie lingue su un cartello poggiato ai suoi piedi da parte di Mohamed. Mohamed si è posizionato nel centro della Rambla di Barcellona, dove il 17 agosto un furgone ha travolto tantissime persone ferendo e uccidendone 13 persone.

Da quel momento, anche per dare un po’ di sostegno ai catalani, distribuisce abbracci gratis per dare sollievo e far loro capire che non tutti i musulmani sono terroristi e che non tutti vogliono uccidere. Il suo gesto di profondo calore e affetto è sicuramente una testimonianza in tal senso.

L’attentato a Barcellona

Il 17 agosto a Barcellona, nel cuore delle Ramblas, un furgone si scaglia sulla folla causando ben 13 morti e 100 feriti. Due persone sono state fermate, ma nessuna delle due guidava, mentre una terza era in fuga nella notte. Un’altra persona, la quarta, tra gli attentatori, è stata uccisa, ma sembra non essere coinvolto nell’attentato. Il 17 agosto è stato un pomeriggio terribile, un pomeriggio di sangue nella zona maggiormente turistica di Barcellona.

L’Isis ha rivendicato che si tratta di un attentato terroristico e ha emesso il seguente comunicato: “Erano nostri soldati in guerra contro i Paesi della coalizione”.

Dopo le stragi avvenute a Parigi, a Berlino, a Londra, a Manchester, a Stoccolma e a Turku, un’altra città, questa volta Barcellona, fa i conti con le vittime del terrorismo e degli attacchi dell’Isis.

Nonostante la paura, l’attacco terroristico, il terrore, la città di Barcellona continua a vivere, a condurre la sua vita in modo normale, per quanto possibile. Nella giornata del 21 agosto, a 4 giorni dalla strage, in moltissimi hanno partecipato a una messa in favore della pace e per dire no al terrore. Una messa blindata e aperta a tutti. Sulle note di Da pacem domine di Arvo Part scandite nella Sagrada Familia, reclamavano pace e silenzio per le vittime.

La cerimonia

Prima della cerimonia, durata circa un’ora e mezza, il vescovo di Barcellona ha affermato che sono “giornate di lacrime, di molte lacrime, ma soprattutto di grande umanità”. Ha ricordato “il grande sforzo di solidarietà dei cittadini che ha trasformato in una nuova situazione di pace il rifiuto della violenza e del terrore”.

Il parroco, Omella, durante l’omelia, ha speso parole su Barcellona e sul fatto che ci sarà “un nuovo stile di convivenza, nel rispetto dei diritti umani, superando le differenze e le esclusioni. Abbiamo dimostrato di essere un popolo che non ha paura. L’unione ci rende forti, le divisioni ci distruggono”.

La messa e i canti si sono svolti in catalano, mentre l’omelia e i commenti in spagnolo, per cercare di trovare un equilibrio tra due lingue non alimentando le tensioni. Le tensioni, anche in vista del referendum sull’indipendenza, si fanno sempre più presenti, ma si cerca di ridurre al minimo il tutto in seguito agli attentati.