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Molestie di un infermiere su una paziente: le scuse valgono uno sconto di pena

La Cassazione si è pronunciata su un caso di molestie sessuali

La procura aveva impugnato la decisione ma invano: molestie di un infermiere su una paziente, le scuse valgono uno sconto di pena

Molestie di un infermiere su una paziente: le scuse valgono uno sconto di pena. La Corte di Cassazione ha stabilito infatti che i giudici di Appello fecero bene ad abbassare la condanna ad un infermiere che ha chiesto scusa alla sua vittima dopo le molestie sessuali. E quel “pentimento” per un reato commesso in danno di una donna ricoverata in ospedale è stato congruo per avere uno sconto di pena.

Le scuse valgono uno sconto di pena

Il processo in questione era contro un infermiere che aveva allungato le mani su una paziente ricoverata in Psichiatria mentre questa era stesa sul lettino. La vittima aveva gli elettrodi sul corpo ed a parere degli “ermellini di Piazza Cavour” il “pentimento” è elemento sufficiente per avere una pena ridotta. Il Tribunale di Lanciano aveva condannato l’uomo “per aver baciato e palpeggiato il seno e le parti intime di una donna stesa sul lettino di un ospedale abruzzese”.

L’appello del Pg e la pronuncia definitiva

Tuttavia in Appello a L’Aquila la corte gli aveva concesso uno sconto di pena, ridotta a tre anni e quattro mesi, dopo le scuse. A quel punto il Pg dell’Aquila aveva successivamente chiesto l’annullamento della sentenza di secondo grado ma la Cassazione aveva promosso in pieno quella sentenza di sconto, dichiarandola “congrua e in linea con l’orientamento giurisprudenziale”.