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Molestie sessuali, arrestato professore liceale a Riccione

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Arrestato per molestie sessuali il professore che aveva inviato un audio sconcio ad alunna di 15 anni, fidanzata col suo figlio

Giornata all’insegna degli arresti per molestie sessuali ed abusi. Il professore di una scuola superiore di Riccione, che aveva inviato un audio sconcio ad un’alunna 15enne per di più legata sentimentalmente al figlio dell’insegnate, è stato arrestato. Guai anche per un bidello di Bari, ora ai domiciliari. L’uomo è accusato di violenza sessuale aggravata contro ragazzine tra i 10 e 12 anni di età. Infine, nella zona di Napoli, è stato arrestato un individuo che da luglio scorso abusava della figlia.

Molestie sessuali Riccione

Il caso di Riccione era stato denunciato dal preside del liceo in questione. Un professore di 46 anni aveva inviato un audio hot ad un’alunna di 15 anni. L’audio, ormai, stava circolando da diversi giorni sui telefoni cellulari dei ragazzi, ed è giunto anche alle orecchie dei genitori. La ragazza, tra l’altro, è anche la fidanzata del figlio dell’insegnante autore di molestie sessuali.
A questo punto, il preside della scuola di Riccione ha potuto soltanto segnalare il fatto alla polizia di Stato. Tuttavia, nella storia, c’è un grosso colpo di scena. Infatti, la ragazzina di 15 anni avrebbe ammesso di avere con l’uomo 46enne una relazione consensuale. Il professore, originario di Pesaro, è stato arrestato questa mattina mentre si recava a scuola.

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Violenze Bari

A Bari, invece, è stato arrestato un bidello. Pietro Rutigliano, 58enne di Bitetto, è attualmente ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata. I fatti imputatigli risalgono allo scorso novembre, ma le vittime (4 bambine tra i 10 e i 12 anni) hanno affermato di aver subito molestie sessuali ed abusi fin da settembre, ad inizio dell’anno scolastico. Le scolare sono state costrette a subire, mentre andavano in bagno, atti sessuali, baci sul collo e sulle labbra, palpeggiamenti e abbracci.
Le indagini sono partite dopo la denuncia di un genitore al quale la figlia 12enne aveva raccontato quello che avveniva a scuola. In un’occasione, con la motivazione di voler aiutare una ragazzina ad asciugarsi le mani dopo essere andata in bagno, l’avrebbe costretta a sedersi sulle sue gambe per poi toccarle il petto e baciarla sul collo. Il bidello avrebbe tentato di carpire la fiducia delle quattro minori mostrandosi loro quale amico e confidente lusingandole con complimenti e facendo sì che le giovani, almeno in un primo momento, scambiassero tali sue perverse manifestazioni lascive ed erotiche, con ingenue manifestazioni di semplice affetto.

Violenze Napoli

Stavolta lo scenario non è la scuola, ma la famiglia. Forse ancora peggio. Nel Napoletano, un uomo di 41 anni abusava sessualmente della figlia 13enne. A far partire l’inchiesta, è stata una chat di Facebook creata dai fan di un cantante. Partendo da qua, un sovrintendente della polizia, che presta servizio alla Questura di Milano, ha capito che la vittima 13enne poteva subire degli abusi sessuali. Quindi, il tutto è stato segnalato alla Procura di Nola, la quale ha incaricato i carabinieri di fare accertamenti. La ragazzina, secondo le accuse, aveva subito dal luglio 2017 le violenze. Ad infliggergliele era proprio il padre.