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Moncalieri: 73enne si decapita con la macchina spaccalegna

morti sul lavoro

Tragedia a Moncalieri (Torino). Un uomo è stato trovato morto decapitato. Sembra che sia stato rinvenuto un biglietto d'addio. Possibile il suicidio.

In un primo momento si era pensato ad un drammatico incidente. Con il passare delle ore, però, prende sempre più piede l’ipotesi del suicidio. A Moncalieri un uomo di 73 anni, infatti, è stato decapitato da una macchina spaccalegna. Per estrarre il corpo dell’uomo dall’attrezzo è servito l’intervento dei Vigili del Fuoco. Stando alle prime ricostruzioni, sembra che l’uomo soffrisse da qualche tempo di crisi depressive. Prima di uccidersi, avrebbe lasciato un biglietto d’addio ai familiari.

Decapitato da macchina spaccalegna

Il dramma si è consumato poco dopo le ore 18:00 di domenica 24 maggio, a Moncalieri, comune che fa parte della città metropolitana di Torino. Stando alle prime ricostruzioni Paolo Agostini, 73 anni, si è diretto nel capanno situato vicino alla casa di campagna in strada San Michele dove viveva, in una zona collinare. Apparentemente, l’uomo voleva sbrigare come consuetudine solo alcune faccende domestiche.

Nel ricovero attrezzi presente anche una macchina taglialegna elettrica. Questo apparecchio è utilizzato per spaccare i ceppi di legna in due parti. Un potente pistone, infatti, preme il pezzo di legno contro un cuneo, dividendolo a metà. Di norma, però, per azionare la macchina è necessario agire anche su delle leve di sicurezza, progettate proprio per ridurre al minimo il rischio di incidenti.

Ecco perché dopo i primi attimi di sgomento, gli investigatori hanno ipotizzato il suicidio. Quando i familiari non hanno visto il 73enne rientrare in casa sono andati a cercarlo. Di fronte al capanno la macabra scena. L’uomo era morto, decapitato dalla macchina spaccalegna.

Possibile suicidio

In un primo momento, familiari e forze dell’ordine hanno pensato che forse Paolo Agostini, nel tentativo di rompere alcuni ceppi di legno, avesse azionato lo strumento rimanendo incastrato. Inizialmente si è ipotizzato che il macchinario agricolo potesse aver avuto magari un problema. Nel tentativo di aggiustarlo, la testa dell’uomo sarebbe rimasta incastrata tra gli ingranaggi proprio mentre la macchina spaccalegna si rimetteva in funzione.

La posizione del corpo, però, ha fatto poco dopo sospettare il possibile suicidio. Per estrarre il cadavere dalla macchina spaccalegna, infatti, c’è stato bisogno dell’intervento dei Vigili del Fuoco. Anche i soccorsi, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che decretare la morte dell’uomo.

Una volta ripresisi dallo shock, anche i familiari avrebbero cominciato a concordare con la tesi degli inquirenti. Il 73enne, infatti, pare, che da tempo soffrisse di alcune crisi depressive. Stando a quanto riporta Repubblica Torino, inoltre, gli investigatori avrebbero trovato nell’abitazione dell’uomo un biglietto d’addio. Il messaggio sarebbe stato scritto per alcuni suoi familiari. Un particolare questo che, se confermato, farebbe accantonare definitivamente l’ipotesi del drammatico incidente.