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Mondiali 2026 a Stati Uniti, Canada e Messico

Coppa del mondo

La votazione si è tenuta a Mosca: battuta la candidatura del Marocco. Per la prima volta un Mondiale sarà organizzato da tre paesi.

Proprio alla vigilia della partita inaugurale del Mondiale di Russia 2018, prevista per giovedì 14 giugno, la FIFA si è portata avanti scegliendo la sede della Coppa del Mondo del 2026 (quella del 2022 sarà in Qatar). Dovremmo però usare il plurale, perché a spuntarla durante la votazione del 13 giugno è stata la candidatura congiunta di Stati Uniti, Canada e Messico. Tre paesi per ospitare il Mondiale più “vasto” di sempre, con 48 squadre che si sfideranno in un totale di 80 partite da disputarsi in 34 giorni. L’alleanza delle nazioni nordamericane è riuscita a battere la proposta del Marocco, altro Paese candidato per l’organizzazione della competizione: i nordafricani hanno ricevuto 65 voti contro i 164 del trio rivale, ottenendo però le preferenze di nazioni come l’Italia, la Francia e il Brasile. Il torneo tornerà dunque negli Stati Uniti a 32 anni dal 1994, quando furono i brasiliani a trionfare.

Mondiale 2026 tra Canada, Messico e Stati Uniti

Dopo Russia 2018 e Qatar 2022 la FIFA ha scelto proprio alla vigilia dell’imminente competizione quella che sarà la casa della Coppa del Mondo nel 2026.

Sul tavolo dell’organo che presiede il calcio mondiale c’erano due proposte: la candidatura congiunta di Stati Uniti, Messico e Canada, contrapposta al grande progetto del Marocco, che intendeva portare i Mondiali in Africa per la seconda volta nella storia dopo Sud Africa 2010.

A spuntarla tuttavia, come ampiamente previsto, è stato il trio di nazioni nordamericane, che si sono aggiudicate la possibilità di ospitare la Coppa del Mondo 2026 con una maggioranza schiacciante: dei voti totali, 134 sono andati a Stati Uniti, Messico e Canada, soltanto 65 invece al Marocco, che però ha ottenuto le preferenze di Italia, Francia, Brasile e Olanda.

Primo mondiale a 48 squadre

Quello del 2026 sarà il primo Mondiale in cui assisteremo al passaggio alle 48 squadre, così come voluto dalla FIFA, e il primo a essere ospitato tra tre nazioni differenti.

I tre paesi organizzatori dovranno dunque far fronte all’aumento del numero delle partite, e di conseguenza delle strutture coinvolte. In 34 giorni verranno infatti disputate ben 80 gare.

Le città toccate dall’evento saranno 16, 10 delle quali situate in territorio statunitense. Le restanti sei verranno invece divise equamente tra Messico e Canada, dove si disputeranno 10 gare ciascuno, contro le 60 in suolo americano. È già stata decisa la sede della finale della Coppa del Mondo, che sarà giocata al MetLife Stadium, una struttura di quasi 90,000 posti che si trova a East Rutherford nel New Jersey, a poco più di 20 chilometri da New York.

Mentre per il Canada, che ha già ospitato il torneo iridato di calcio femminile nel 2015, sarà la prima volta per quanto riguarda l’organizzazione di un Mondiale, lo stesso non si può dire degli altri due paesi facenti parte della tripla candidatura.

Sarà infatti la terza volta per il Messico, che nel 1986 divenne già la prima nazione a ospitare per due volte la Coppa del Mondo. Il 2026 farà registrare il bis anche per gli Stati Uniti, a 34 anni di distanza dall’edizione del 1994, conclusasi con la vittoria del Brasile ai rigori sull’Italia.

Il presidente della federazione calcistica statunitense Carlos Cordeiro ha dichiarato: “Ospitare il Mondiale del 2026 è un’occasione rara e importantissima per dimostrare che attraverso il calcio si può essere tutti uniti. Siamo lusingati della fiducia concessa dai nostri colleghi e dalla famiglia della FIFA alla nostra candidatura, rafforzata dall’unione tra le tre nazioni coinvolte e la zona della CONCACAF, e siamo eccitati alla possibilità di indirizzare il calcio su un percorso nuovo e sostenibile per le generazioni che verranno”.

Il Marocco era alla sua quinta candidatura come Paese ospitante di un Mondiale, e per l’ennesima volta ha visto rifiutata la sua proposta. Ciononostante Fouzi Lekjaa, presidente della federcalcio marocchina, ha voluto congratularsi con la FIFA “per com’è stato condotto il processo e con il presidente Infantino per ciò che ha fatto affinché si andasse verso maggiore trasparenza e inclusione”. Lekjaa ha poi voluto ribadire “la determinazione del mio Paese a lavorare per il calcio per realizzare un giorno il sogno di ospitare un Mondiale in Marocco”.