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Monti pronto a dare una mano nel 2013

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Le parole di Mario Monti pronunciate da New York dove si trova per l'Assemblea generale dell'Onu, hanno suscitato forti reazioni tra gli schieramenti polici. Qualcuno, perfino, si è eccitato (vedi Casini). Monti ha detto: Dopo le elezioni è giusto che i partiti politici possano presentare un presi...

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Le parole di Mario Monti pronunciate da New York dove si trova per l’Assemblea generale dell’Onu, hanno suscitato forti reazioni tra gli schieramenti polici. Qualcuno, perfino, si è eccitato (vedi Casini). Monti ha detto: Dopo le elezioni è giusto che i partiti politici possano presentare un presidente del Consiglio che sia uno di loro e che non sarò io. Certo che se ci fosse una circostanza particolare, se dovesse essere richiesto, considererei l’ipotesi di dare una mano.

Eppure sembra che le parole del Premier (probabilmente dette anche in funzione dei mercati), che ha ribadito di non volersi candidare, siano state in qualche modo stravolte sia dalla stampa per fare i titoloni e quindi, incuriosire il lettore, sia dagli schieramenti politici per poter urlare un po’ di più. A molti sfugge che Monti, in qualità di Senatore a vita, farà parte della vita politica del paese a prescindere. Lui ha semplicemente detto che se gli venisse chiesto aiuto è pronto a fare la sua parte. Nel 2013 ci saranno le elezioni, non ci piove, e stando a quanto prevede l’attuale legge elettorale (non mi risulta ce ne sia una nuova e il tempo per farne un’altra passa), il nome del candidato premier alla guida della coalizione dovrà essere noto. Con buona pace di molti, gli italiani nel 2013 saranno chiamati a scegliere tra Bersani e Berlusconi. Poi, se si dovesse creare una situazione analoga alla precedente che ha portato Monti a diventare Premier, la colpa sarà di chi ha guidato il Paese perché incapace di dare seguito alle parole dette in campagna elettorale. Ricordiamoci che Monti è la conseguenza del fallimento del suo predecessore.