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Monza, parla il pensionato multato per aver riparato la buca: “Vogliono prendermi in giro”

Strada

In provincia di Monza un uomo di 72 anni ha ricevuto una multa di 882 euro per aver chiuso una buca per strada: accusato di aver violato il Codice della Strada, ha intenzione di controdenunciare il Comune

Un intento nobile dal risultato non apprezzato. A Barlassina, in provincia di Monza, torna a parlare il pensionato 72enne che ha ricevuto una multa di 882 euro aver chiuso una buca per strada. Nient’affatto intenzionato a pagarla, l’uomo ha dichiarato l’intento di presentare una controdenuncia nei confronti del Comune.

Le parole di Trenta contro il Comune

Non è in realtà l’unico episodio per cui Trenta risulta essere in astio con l’amministrazione comunale e, in particolare, con il sindaco Piermario Galli (centrosinistra). Il pensionato di fede leghista ha raccontato personalmente il precedente: «Sono stato denunciato per diffamazione per un’altra vicenda, ma se non tagliano l’erba, non puliscono le strade, lo segnalo e basta. La gente in paese pensa che io sia l’unica opposizione». Nonostante le diverse ideologie politiche, Trenta ha ammesso di essere disposto ad aiutare il comune se gli venisse chiesto in maniera pacifica. «L’anarchia la crea chi non ripara una buca in strada, tutto qua. Io non ho voluto fare le veci dell’ufficio tecnico o dell’ente pubblico, ho soltanto segnalato un disagio da tre mesi, ho scritto alle autorità, ho reso pubblica la mia denuncia» ha concluso. Infine, ribadisce il “no” al pagamento della multa: «Mi hanno dato il massimo per aver tappato una buca, non per averla aperta. Così non vogliono darmi una lezione, vogliono prendermi in giro».

Il suo lavoro risulta come «opera abusiva»

Si chiama Claudio Trenta il 72enne ex tecnico informatico che si è occupato di riparare di sua iniziativa una voragine di 30 centimetri che si trovava su un attraversamento pedonale. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, l’uomo si è visto notificare la multa suddetta per violazione del Codice della Strada. Ma non solo. L’atto prescrive che l’uomo riporti lo stato della strada alla situazione originaria, dovendo quindi rimuovere la toppa di catrame, a titolo di «obbligo di rimozione delle opere abusive». Su tutte le furie, Trenta non ha alcuna intenzione di procedere con quanto richiesto e vuole piuttosto controdenunciare il comune per omissione di atti d’ufficio.

L’autodenuncia su Facebook

«Se pensano che sia un pirla, mi passi il termine, si sbagliano. Mi hanno provocato e ora io presento controdenuncia al Comune per omissioni di atti d’ufficio» ha dichiarato l’uomo intervistato da Federico Berna. «Avevo scritto anche al Prefetto e ai Carabinieri, ma niente. Allora ho comprato un sacco di catrame, l’ho chiusa a fine aprile e ho fatto un post su Facebook, in pratica mi sono autodenunciato e ora mi ritrovo 900 euro di multa. Pensano di mettermi in difficoltà ma non sanno cosa si sono tirati dietro» ha concluso.