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Morta a 17 anni dopo essere stata rimandata a casa dall’ospedale: si attendono i risultati dell’autopsia

morta dopo ospedale

È stato effettuato l’esame post mortem sulla salma di Marta Azzaro, la ragazza di 17 anni morta dopo essere stata rimandata a casa dall’ospedale.

Si era recata in ospedale a causa di alcuni malori ma è stata visitata e rimandata a casa: poche ore dopo, Marta Azzaro, 17 anni, è morta. L’autopsia richiesta dalla Procura, intanto, è stata effettuata e c’è attesa per i risultati che chiariranno le cause del decesso dell’adolescente e appureranno l’esistenza di eventuali responsabilità da parte dei medici e degli infermieri indagati per la scomparsa della vittima.

Morta a 17 anni dopo essere stata rimandata a casa dall’ospedale: attesa per i risultati dell’autopsia

A stabilire le cause del decesso di Marta Azzaro, la ragazza di 17 anni morta a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza, nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 gennaio, sarà l’autopsia. L’adolescente si è spenta dopo essere stata rimandata a casa dall’ospedale al quale si era rivolta dopo aver avvertito svariati malesseri.

Sul tragico episodio, i giudici del tribunale di Castrovillari hanno aperto un’inchiesta e, mentre si indaga per determinare l’esatta dinamica dell’accaduto, hanno disposto che il corpo della studentessa venga sottoposto all’esame autoptico.

Ad accompagnare Marta in ospedale erano stati i genitori. La ragazza, infatti, nella giornata di domenica, aveva avvertito mal di testa, vomito e diarrea. Nella struttura sanitaria, la 17enne è stata visitata e dimessa poco dopo fino al sopraggiungere di un malore che si è infine rivelato fatale.

Non solo la Procura. Anche l’Asp avvia un’indagine parallela sul caso

L’assurdità della situazione ha spinto i familiari della vittima a denunciare i fatti ai carabinieri che hanno informato la Procura. A questo punto, il magistrato ha disposto l’autopsia al fine di appurare le reali cause del decesso e scoprire se vi sia stata negligenza medica nel trattare la paziente.

L’esame post mortem, intanto, è stato condotto nella giornata di martedì 17 presso l’ospedale Civile di Corigliano. Alla procedura hanno assistito i periti di parte incaricati dai quattro sanitari che risultano essere coinvolti nell’inchiesta. Si tratta, nello specifico, di un medico del pronto soccorso, di un pediatra, di un anestesista e di un infermiere tutti iscritti nel registro degli indagati, come da prassi.

Parallelamente all’indagine della Procura, si sta sviluppando anche quella disposta dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Dall’Asp, a tal proposito, hanno comunicato: “Procederemo con ferma determinazione a fare chiarezza ed individuare responsabilità”.