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Morta annegata figlia di Bode Miller: l'appello della moglie

Bode Miller

“Vorrei poter avere un altro giorno per stringerti". L'appello commovente della moglie di Bode Miller

Perdere ingiustamente il proprio figlio è il dolore più grande che un genitore possa mai patire. Un vuoto incolmabile, una sofferenza inarrestabile. E’ questo ciò che da due mesi sta vivendo il campione americano di sci, Bode Miller. Con lui la moglie, che regolarmente pubblica sul suo profilo Instagram foto della loro piccola Emeline, tristemente scomparsa il 10 giugno 2018 a soli 19 mesi. La ricorda con affetto incondizionato nonostante l’immane dolore.

L’appello di Morgan e Bode Miller

Emeline, la figlia di 19 mesi, è morta lo scorso 10 giugno dopo essere caduta e annegata nella piscina del vicino di casa. Mamma Morgan, pallavolista e modella, si rivolge così su Instagram: “Vorrei poter avere un altro giorno per stringerti. Ma finché non arriverà quel giorno, continua a lavorare attraverso me. Dammi la forza di diffondere la consapevolezza, amore mio”. Oggi la ricorda con amore, rivolgendole parole dolci e sofferenti. Poco prima che i medici constatassero il decesso, Morgan Miller aveva pubblicato sui social una foto straziante della figlia moribonda. Nello scatto, si vede la piccola Emeline tra le sue braccia, intubata, mentre invano cercavano di rianimarla.

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Un caso fatale è costato la vita alla piccola figlia dei due atleti statunitensi. Purtroppo però, sono tanti i bambini a morire in circostanza analoghe. Secondo i dati resi noti nei primi mesi del 2018, ci sono circa 360.000 morti annegati l’anno in tutto il mondo. I bambini, i maschi e gli individui con un maggiore accesso all’acqua sono maggiormente a rischio di annegamento. Tanto che nei più piccoli l’annegamento come causa di morte viene subito dopo la meningite e l’Hiv e prima (quasi a pari del morbillo). Alla luce di cifre così allarmanti, la moglie dell’ex campione di sci ha voluto condividere anche un appello a tutti i genitori, per metterli in guardia sul rischio di annegamento, che è una tra le principali cause di morte nei bambini tra 1 e 4 anni, secondo il Center for Disease Control and Prevention.

Le parole di Morgan

Genitori, nonni, fratelli, zie e zii, tutti. Per favore non affidatevi allo stimolante visivo dell’acqua per creare la vostra consapevolezza/senso di urgenza. Bisogna capire che quasi il 70% degli annegamenti si verificano quando non vi aspettate che il vostro bambino sia vicino all’acqua. Quando pensate che sia nella stanza dei giochi o sul divano a guardare la tv”. Comincia così l’appello lanciato dalla Miller su Instagram, comunicando ai numerosissimi seguaci attraverso alcune foto della sua Emeline.

“Siate sempre consapevoli dell’acqua e posizionate il maggior numero possibile di barriere tra il vostro bambino e quei corpi idrici (serrature, allarmi per porte, recinzioni per piscine). Nessuno di noi è immune a questa statistica che cambia la vita in modo devastante. Può accadere così velocemente e cambiare per sempre il vostro mondo”. La sua didascalia si conclude con queste parole che toccano il cuore.

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Un appello simile è stato da poco lanciato dalla German Lifeguard Association, l’associazione di bagnini tedesca. Infatti, si sono detti preoccupati per il crescente numero di incidenti a danno dei bambini che si verificano in piscina. Spesso, hanno tenuto a precisare, accadono a causa dalla disattenzione di genitori e nonni, a volte troppo presi dallo smartphone.

La morte di Emeline

Emeline Miller è annegata in una piscina a Cota de Caza, a sud di Los Angeles, in California. Quando è successa la tragedia, Morgan ed Emeline si trovavano insieme a casa dei vicini. Così ha riferito la madre alla rete televisiva Nbc. “Andiamo spesso da loro. Sono come parte della famiglia e passiamo molto tempo insieme”, ha raccontato.

Lei stava sorseggiando del tè insieme ai vicini mentre i bambini giocavano lì intorno. Poi la drammatica scoperta: “A un certo punto tutto intorno era troppo tranquillo. Nel bel mezzo della conversazione, mi sono alzata in piedi e sono andata dritta dove stavano giocando i ragazzi e ho chiesto dove fosse Emmy”, ha raccontato la donna. Purtroppo però, quando ha visto il corpo della piccola galleggiare in piscina, era ormai troppo tardi. Morgan non si è persa d’animo, ha preso la figlia e l’ha portata fuori dall’acqua. Ha chiamato il 911 e l’ambulanza ha portato la bambina di corsa in ospedale. Tuttavia: “Il dottore ha detto che il cervello era rimasto senza ossigeno per troppo tempo”.

“Non passa giorno in cui non preghi di tornare a quel momento e cambiarlo, ma adesso abbiamo l’opportunità di rendere diversi i giorni di tanti genitori”, ha detto commossa la moglie del campione. “Abbiamo la chance di vivere i nostri giorni con uno scopo e fare in modo che altri genitori non vivano quello che stiamo vivendo noi”, è l’appello della donna. Morgan e Bode Miller hanno un altro figlio e la donna è incinta del terzo figlio, che nascerà in ottobre. Loro potranno regalare nuovi sorrisi alla coppia, ma non si dimenticheranno mai della loro Emmy, troppo prematuramente tolta alla vita.