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Morta la figlia di Bill Cosby: aveva 44 anni

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Ensa Cosby, figlia del celebre attore Bill Cosby, è morta all'età di 44 anni: la donna aveva sostenuto a spada tratta il padre nel processo del 2017

La figlia di Bill Cosby è morta a soli 44 anni. La sua scomparsa è stata determinata da problemi renali. La notizia è apparsa sui siti americani nel pomeriggio di ieri, lunedì 26 febbraio, ma la scomparsa della donna era avvenuta tre giorni prima. Ensa Cosby era la figlia più vicina al noto attore tv. In particolare lo aveva sostenuto a spada tratta quando erano venute a galla contro di lui molte accuse di molestie sessuali ai danni di sessanta donne. I fatti sarebbero avvenuti fra il 1965 e il 2008.

L’attore era stato sottoposto a giudizio l’anno scorso, ma la giuria non è riuscita a trovare un accordo. Così il giudice aveva dichiarato nullo il processo. Un nuovo processo dovrebbe tenersi nel prossimo mese di aprile. «Sono una persona molto riservata”, aveva comentato Ensa. “Ma per il bene di mia figlia e della mia famiglia non posso poù tacere. Mio padre è stato vittima di un linciaggio di carattere razzista“.

Bill Cosby

Ensa non è la prima figlia che l’attore perde prematuramente. Nel 1997 l’unico figlio maschio che Bill aveva avuto dalla moglie Camille, il 27enne Ennis, fu ucciso nel corso di un tentativo di rapina. Il giovane si trovava in autostrada, vicino a Los Angeles, e stava cambiando la gomma forata della sua automobile. Bill e Camille Cosby sono sposati dal 1964. Insieme hanno avuto cinque figli. Per loro avevano scelto tutti nomi che cominciavano con la E: Erika, Erinn, Ennis, Ensa, Evin.

Bill Cosby: i precedenti giudiziari

Lo scorso giugno si era svolto il processo, poi annullato, nei confronti di Bill Cosby. Il papà dei “Robinson”, la serie cult anni 80 che andava in onda su Italia 1, era stato accusato di stupro. Ma durante il processo non era stato emesso alcun verdetto definitivo, come riportano i media americani.

i robinson

La giuria, chiusa per sei giorni in camera di consiglio, non era riuscita a raggiungere un verdetto. Così il giudice che presiedeva la corte del Pennsylvania si era visto costretto a dover annullare il processo nei confronti di Bill Cosby, accusato di violenza sessuale. I giurati, sette uomini e cinque donne, dopo 40 ore di deliberazione avevano indicato che erano in grado di arrivare a una posizione unanime. Ma il giudice li aveva rimandati in camera di consiglio. Dopo altre 10 ore di deliberazioni, lo stallo all’interno della giuria non era ancora stato superato. Per questo motivo il giudice non aveva potuto fare altro che dichiarare mistrail, la formula con cui in America si indica un procedimento annullato perché la giuria non riesce a raggiungere il verdetto.