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Morta Samantha D’Incà: staccata la spina dopo l’autorizzazione a farlo data al padre

Samantha D'Incà

Dopo il pronunciamento del giudice tutelare Umberto Giacomelli a Samantha D’Incà è stata staccata la spina: l’autorizzazione a farlo data al padre

È morta Samantha D’Incà ed è stata staccata la spina dopo l’autorizzazione a farlo data al padre Giorgio e dopo che le condizioni della 30enne in stato vegetativo dal dicembre del 2020 si erano ulteriormente aggravate. 

Samantha D’Incà: staccata la spina 

Samantha era nata a Feltre, nel Bellunese, e il 12 novembre del 2020 una banale caduta l’aveva ridotta in fin di vita. Il suo calvario lo aveva ricordato sua madre madre Genzianella Dal Zot al Corsera: “Un incidente banale, cui è seguita l’operazione a Belluno, il ritorno a casa per la riabilitazione e poi un inspiegabile crollo, una polmonite bilaterale estranea al Covid, il collasso dei polmoni, la peregrinazione tra gli ospedali di Feltre, Belluno e Treviso, poi il coma da cui Samantha non ha mai fatto ritorno, nonostante le cure dei luminari”. 

La decisione del giudice e del padre

Un pronunciamento del giudice tutelare Umberto Giacomelli aveva disposto l’autorizazione a ché il padre Giorgio D’Incà decidesse, ove le condizioni di sofferenza della figlia lo richiedessero, circa l’interruzione delle cure. Purtroppo, secondo i media territoriali, proprio nel corso degli ultimi dieci giorni la situazione clinica di Samantha era precipitata e nella casa di riposo di Cavarzano nel Bellunese erano iniziate le cure palliative. Poi la decisione di darle la morte come sollievo ad una vita che morte lo era già da tempo