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"Morte e resurrezione dei giornali" di Enrico Pedemonte

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"Morte e resurrezione dei giornali. Chi li uccide, chi li salverà" di Enrico Pedemonte, edito da Garzanti, è stato presentato nei giorni scorsi a Milano, presso Mondadori Multicenter. Con l'autore sono intervenuti: Massimo Mucchetti, Gianni Riotta e Jacopo Tondelli. Il volume studia la crisi irre...

pedemonteMorte e resurrezione dei giornali. Chi li uccide, chi li salverà” di Enrico Pedemonte, edito da Garzanti, è stato presentato nei giorni scorsi a Milano, presso Mondadori Multicenter.
Con l’autore sono intervenuti: Massimo Mucchetti, Gianni Riotta e Jacopo Tondelli.

Il volume studia la crisi irreversibile che oggi la stampa sembra attraversare: riviste e quotidiani chiudono, le redazioni vengono decimate dalle ristrutturazioni, i ricavi della pubblicità continuano a calare. Le cause sono diverse: l’avvento dei nuovi media, la gratuità della rete, i giovani che leggono sempre meno i quotidiani.
Tuttavia un’informazione libera, indipendente e di qualità, che sappia svolgere anche il ruolo di «cane da guardia del potere» e di punto d’incontro delle comunità, è un ingrediente indispensabile della democrazia. Senza di essa, diventa impossibile formare un’opinione pubblica competente e attiva.

Enrico Pedemonte ha studiato quello che sta succedendo nel mondo dell’informazione negli Stati Uniti e in Europa. Racconta la crisi della carta stampata e ne coglie le motivazioni più profonde. Valuta le differenze tra informazione generalista e riviste di settore, tra testate di impatto nazionale e d’interesse locale. In questa fase di cambiamento rivoluzionario nel mondo dell’informazione, suggerisce che lo stesso concetto di servizio pubblico debba essere ripensato e rovesciato, consapevole del ruolo irrinunciabile del «quarto potere» e della sua importanza nella vita civile di ogni collettività moderna.
Alla fine, delinea l’identikit dell’«ipergiornale», quello al quale le migliori testate del mondo oggi cercano di assomigliare: un giornale nel quale la partecipazione dei lettori (che sono anche cittadini) diventa un ingrediente fondamentale. Senza dimenticare l’emergenza che sta vivendo l’Italia, degradata da Freedom House tra i paesi «parzialmente liberi» per quanto riguarda la libertà d’espressione e i diritti umani, al di sotto di Ghana, Tuvalu e Nuova Guinea.

Enrico Pedemonte (Genova, 1950), laureato in fisica, ha lavorato al «Secolo XIX», all’«Espresso» come caporedattore e corrispondente da New York. Poi a «Repubblica» come caporedattore. È esperto di rete e giornalismo.