> > Morte Elena Aubry, perché è stato condannato un ingegnere

Morte Elena Aubry, perché è stato condannato un ingegnere

Elena Aubry con sua madre che non ha mai smesso di lottare per la verità

La tragedia era avvenuta il 6 maggio 2018 sull'Ostiense: Morte Elena Aubry a a soli 26 anni, ecco perché è stato condannato un ingegnere

La morte di Elena Aubry avvenuta il 6 maggio 2018 a soli 26 anni lungo la via Ostiense dopo una caduta da uno scooter ha trovato giustizia, ecco perché è stato condannato un ingegnere. Un evento definito “prevedibile ma evitabile”, quello che è stato giudicato dal Gup di Roma che ha deciso con rito abbreviato delle sorti di A.D.C., il responsabile della sorveglianza della ditta vincitrice dell’appalto per la manutenzione delle strade del X Municipio chiamato a rispondere dello stato di manutenzione della strada che uccise Elena e con essa la vita di una madre gladiatrice

Morte di Elena Aubry, condannato un ingegnere

La morte della giovane caduta dalla moto sulla via Ostiense è stata un evento “prevedibile ma evitabile attraverso il comportamento doveroso (…) di tutti i funzionari pubblici e privati responsabili della manutenzione”. Secondo le motivazioni riportate da Il Corriere della Sera, l’uomo va “dichiarato responsabile in cooperazione colposa con gli altri imputati”. Il condannato aveva scelto il rito abbreviato, ma nel 2024 saranno altri sette a dover rispondere in punto di Diritto con il rito ordinario. Sono tre dirigenti del Simu, tre impiegati municipali e il responsabile legale della Esgra, la ditta vincitrice dell’appalto. La morte di Elena era evitabile, questo il sunto: “A distanza di 150 metri da dove ha perso la vita Aubry nel 2016 è avvenuto un altro incidente e il personale intervenuto ha segnalato l’ammaloramento del manto stradale“. 

La madre: “Morirò io prima del processo”

Le condizioni del manto stradale di via Ostiense sarebbero state note da tempo, ma nessuno avrebbe fatto nulla per migliorarlo. Ha detto Graziella Viviano, madre di Elena: “Il 2024 mi preoccupa, morirò io prima dell’inizio del processo. La condanna la deciderà il giudice ma dovrà essere tale da impedire che si ripeta quanto successo a Elena. Io ho visto la strada in cui è morta Elena due ore dopo l’incidente, e ho visto che la manutenzione era inesistente. Elena è morta per colpa di un sistema e spero che questa tragedia non si ripeta“.