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Morto a 15 anni ad una festa a casa di amici, il padre: "Non è colpa di nessuno"

Ambulanza

Secondo Enrico Addezio, padre del 15enne morto a casa di amici, si sarebbe trattato di un tragico incidente.

Enrico Addezio, padre di Edoardo, 15enne morto a casa di amici, è convinto che si sia trattato di un tragico incidente. Le sue dichiarazioni ai microfoni de Il Secolo XIX.

Morto a 15 anni ad una festa a casa di amici, il padre: “Non è colpa di nessuno”

Enrico Addezio, padre di Edoardo, morto a 15 anni a casa di amici, dopo un incontro di boxe improvvisato, ha parlato ai microfoni de Il Secolo XIX, spiegando che secondo lui si è trattato di un tragico incidente. “Leggere dei problemi cardiaci di Edoardo è stato doloroso, quasi come se fosse stata in qualche modo colpa sua o se la fosse cercata. Le parole sono macigni per chi le subisce” ha dichiarato l’uomo. “Non credo che il mio Edoardo sia morto per un malore. Era stato operato per una malformazione da piccolo, al Gaslini, ma poi ha sempre fatto tutto quello che voleva. Giocava a tennis e calcetto, nuotava e andava a sciare. Faceva controlli medici periodici e puntuali. Non poteva praticare sport a livello agonistico, ma solo per questioni prettamente burocratiche. Credo che con gli amici possa aver fatto un po’ di casino e, giocando in maniera assolutamente non violenta, è caduto e ha battuto la testa. Non lo sappiamo, ma questo è quello che mi hanno detto i soccorritori quando sono arrivato e stavano cercando di rianimarlo” ha aggiunto.

15enne morto a casa di amici, il padre: “Penso sia capitato un incidente”

Secondo il padre di Edoardo, i problemi cardiaci che aveva avuto da piccolo non avrebbero influito. “Non so come sia possibile. Mi hanno detto che sono stati trovati i guantoni che i ragazzi hanno usato per giocare. Io ripeto, penso sia capitato un incidente del quale nessuno ha colpa, Non credo proprio che qualcuno avesse bevuto, tutt’al più una birra. Era un gruppo di ragazzini che si conoscono da una vita, non un raduno di 20enni che si scontrano in strada a Milano” ha spiegato l’uomo, che ha aggiunto di essersi subito confrontato con gli amici del figlio, per cui prova una grande compassione. “Sto cercando di gestire il dolore insieme alla sorella. In qualche modo ce la faremo insieme, io devo stare sul pezzo per lei. So che questi ragazzi sono sconvolti e che questo è un dramma, non hanno colpa” ha concluso.