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Il critico gastronomico Enzo Caldarelli ha accusato un malore prima ancora di toccare cibo. Il ricordo del giornalista Luciano Pignataro “l suo addio è stato un coup de théâtre assolutamente aderente al suo personaggio”
La scomparsa di Enzo Caldarelli
“Stanotte è morto Enzo Caldarelli, il più ardito, il più visionario, il più estremista dei critici gastronomici che abbia conosciuto. Se ne è andato improvvisamente mentre stava al Don Alfonso dove si era recato per un appuntamento con un giornalista straniero”. Con queste parole il giornalista Luciano Pignataro ha dato la notizia della morte del critico gastronomico mentre sui social si moltiplicano i messaggi in suo onore di amici e colleghi.
Il fisico provato da altre patologie
Come ricorda lo stesso giornalista, il ristorante stellato di Massa Lubrense (Napoli) era chiuso per riposo ed Enzo Caldarelli si era fatto portare qualcosa da mangiare in camera- Il malore è sopraggiunto prima ancora che toccasse cibo: “Tutto il personale del Don Alfonso si è mobilitato, la struttura è anche dotata di un defibrillatore ma il medico, prontamente arrivato, non ha potuto che constatare il decesso per morte naturale: il fisico di Enzo, provato da altre patologie, ha ceduto proprio in uno dei luoghi da lui più amato”.
L’articolo di Luciano Pignataro ricorda con penna vivida e intensa il talento e la grande esperienza internazionale di Caldarelli che tra l’altro aveva organizzato “Il primo vero congresso gastronomico italiano“.
“Siamo nell’epoca dei falsi” affermava un anno fa
“Dobbiamo tornare alle origini” – aveva dichiarato Caldarelli in una intervista un anno fa – “La cucina di oggi ha perso la sua etica. Purtroppo per molti personaggi famosi è più conveniente e semplice produrre bellezza visiva con belle creazioni fotografiche per i social media, invece di creare una cucina buona e sana per il consumatore. Spesso nei ristoranti delle celebrità i piatti sono deludenti; non ci sono profumi, gli ingredienti sono quasi sempre poveri o mediocri, le basi sono fatte senza rigore. L’estetica è più attentamente considerata. Siamo nell’epoca dei falsi e delle falsificazioni, delle fake news”.
Il suo addio un “Coup de théâtre”
“ll suo addio è stato un coup de théâtre assolutamente aderente al suo personaggio” scrive il giornalista in riferimento alla morte avvenuta proprio in un ristorante stellato. “- Impossibile dire se lo abbia in qualche modo desiderato o premonito, quel che è certo è che ha lasciato un mondo ormai troppo commerciale per un vero avanguardista come lui. Aveva capito che oggi per stare avanti bisogna camminare all’indietro”.