> > Morto uno degli assassini di Lea Garofalo, il sindaco di Petilia Policastro f...

Morto uno degli assassini di Lea Garofalo, il sindaco di Petilia Policastro fa affiggere il manifesto funebre: “Lo faccio per tutti”

morto rosario cuocio lea Garofalo manifesto

È morto Rosario Curcio, uno dei killer di Lea Garofalo, e il sindaco di Petilia Policastro fa affiggere in paese il manifesto funebre.

Lea Garofalo, testimone di giustizia e vittima della ‘ndrangheta, è stata uccisa nel 2009: a quattordici anni dall’omicidio, è morto il suo killer Rosario Curcio, per il quale il sindaco di Petilia Policastro ha fatto affiggere il manifesto funebre in tutto il paese. L’iniziativa del primo cittadino ha fatto esplodere le polemiche.

Morto Rosario Curcio, killer di Lea Garofalo: il manifesto funebre del sindaco a Petilia Policastro

Rosario Curcio è stato uno degli uomini coinvolti nell’omicidio di Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia che venne sequestrata e ammazzata dalla ‘ndrangheta dopo essersi ribellata al clan. Per l’omicidio, Curcio è stato condannato in via definitiva nel 2014. Nella giornata di giovedì 29 giugno, il detenuto è morto al policlinico di Milano dopo essersi impiccato in cella.

A seguito della notizia del decesso, il Comune di Petilia Policastro, l’amministrazione comunale e il sindaco Simone Saporito hanno deciso di affiggere un manifesto funebre per partecipare al dolore della famiglia dell’omicida recentemente scomparso.

“Il Sindaco Avv. Simone Saporito e l’Amministrazione Comunale partecipano al dolore che ha colpito la Famiglia Curcio per la perdita del caro congiunto Rosario Curcio”. È quanto si legge sul manifesto funebre stampato a quattordici anni dall’uccisione di Lea Garofalo in onore di uno dei suoi aguzzini.

La difesa del primo cittadino e la richiesta di dimissioni del Pd

La vicenda ha fatto scoppiare una furiosa polemica e il primo cittadino di Petilia Policastro è stato travolto dalle polemiche. “Da quando è scoppiata la pandemia come Amministrazione comunale abbiamo fatto un accordo con le agenzie di pompe funebri per fare i manifesti di vicinanza per tutti i funerali che si celebrano in città”, ha tentato di giustificarsi Saporito. Tuttavia, pur riconoscendo le fondamenta su cui si poggia la polemica, ha osservato: “Noi abbiamo fatto il manifesto a tutti. Perché a lui no? Davanti alla morte si è tutti uguali. Sarebbe stata una discriminazione al contrario non farlo”.

Contro il sindaco si è scagliato anche il Pd che ne ha chiesto le dimissioni con effetto immediato. “La provincia di Crotone non merita amministratori che gettano discredito sull’intera Regione”, ha detto il segretario di federazione del Pd di Crotone, Leo Barberio. “A nome di tutta la comunità Democratica Crotonese e Calabrese chiedo le immediate dimissioni del sindaco e della giunta comunale”.