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Morto Shozo Tanaka, sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima a 9 anni

Shozo Tanaka

Shozo Tanaka è morto a 85 anni, dopo essere sopravvissuto alla bomba di Hiroshima quando aveva solo 9 anni.

Shozo Tanaka è morto all’età di 85 anni. Quando ne aveva solo 9 è sopravvissuto alla bomba di Hiroshima. Era diventato fondatore e titolare dell’azienda florovivaistica specializzata in bonsai, che gestiva con la moglie e i figli.

Morto Shozo Tanaka, sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima a 9 anni

Shozo Tanaka era sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima. Se ne è andato pochi giorni dopo il 77° anniversario di quell’evento che ha sconvolto la storia dell’umanità e anche la sua vita. L’uomo, di 85 anni, era il fondatore e titolare dell’azienda florovivaistica specializzata in bonsai che porta il suo nome, che gestiva con la moglie Tomoko Ikeda e i figli Kimiharu e Kiminori. Il 6 agosto 1945, quando sulla sua città venne sganciata la bomba, Tanaka aveva solo 9 anni e si trovava a scuola. “È stato come una lampada che si accendeva, una grande luce arancione. Un rumore fortissimo. Tutto l’edificio ha vibrato. Il cielo cambiava colore di continuo: rosso, blu, giallo” ha raccontato qualche anno fa. Ricordi che ha portato con sé per tutta la vita, nonostante sia andato via dal Giappone, per trasferirsi prima in Svezia, poi in Spagna, Svizzera, Francia e Italia.

I messaggi di cordoglio

Nel 1960 è arrivato a Desenzano e dal 1988 abitava a Padenghe. Ha dedicato gli ultimi anni della sua vita alla sua passione per i bonsai. “Ci ha lasciato una persona stimatissima nel mondo del bonsai, che godeva di grande ammirazione per la sua attività, sia come bonsaista sia come uomo. La nostra associazione si stringe al cordoglio della famiglia, ricordando un grande uomo che ci ha dato molto” si legge nel messaggio di cordoglio dell’Unione Bonsaisti Italiani. Lo hanno definito “una grandissima persona, a cui è stato fatto vivere il peggio dell’umanità“. “Quand’ero venuto a visitare il tuo giardino, mi avevi fatto uscire da lì con un’unica promessa in testa: che un giorno avrei avuto anch’io delle piante come le tue. Ciao, Maestro” ha scritto uno dei suoi ammiratori.