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Mosca chiede all'Onu una commissione di inchiesta sul caso Nord Stream

La nube di metano che si sprigionò dalla falla del Nord Stream 2

Il segretario generale Antonio Guterres ha due settimane per istituirla, Mosca chiede all'Onu una commissione di inchiesta sul caso Nord Stream

Dopo quel confuso e terribile episodio del settembre 2022 che aveva paralizzato ancor più il flusso di metano nel pieno di una guerra ancora in corso oggi Mosca chiede all’Onu una commissione di inchiesta sul caso Nord Stream. La bozza di risoluzione della Russia punta a far riconoscere la tesi del sabotaggio occidentale. Chie significa? 

Commissione di inchiesta sul caso Nord Stream

Che se all’epoca fu la Nato ad accusare Mosca di aver sabotato il gasdotto dopo qualche tempo le parti si erano invertite, con la Russia che accusò i Sbs britannici e che oggi vuole chiarezza. Ecco perché la  Russia ha preparato una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza Onu. Quel documento chiede al segretario generale Antonio Guterres di istituire una commissione internazionale indipendente. Lo scopo è quello di “indagare sul sabotaggio degli oleodotti Nord Stream 1 e 2”

Cosa hanno riferito le fonti del Palazzo di Vetro

A riferirlo sono fonti Onu accreditate, che spiegano come la bozza in questione sostenga una tesi. Che cioè “e è stato stabilito oltre ogni ragionevole dubbio che le esplosioni di settembre sono state un atto di sabotaggio, piuttosto che un disastro tecnologico”. Il documento richiede che il segretario generale riferisca al Consiglio entro 14 giorni raccomandazioni per l’istituzione della commissione. A suo tempo la tesi dell’occidente fu unanime: si era trattato di un atto deliberato e messo in esecuzione con un sabotaggio, un attentato con detonazione o per mezzo di esplosioni sottomarine.  Ecco, la Russia è dello stesso parere ma a parti invertite e vuole che l’Onu lo “certifichi”.