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Movimento Nazionale per la Sovranità, cos'è?

Movimento Nazionale per la Sovranità

Il Movimento Nazionale per la Sovranità, fondato da Storace e Alemanno erige il sovranismo a principio fondante di un partito italiano.

Il Movimento Nazionale per la Sovranità è un partito politico italiano, fondato nel 2017 da Francesco Storace e Gianni Alemanno. Per la prima volta in Italia il concetto di sovranismo si erge a nome di partito, con tutto il carico ideologico che comporta. “Sovranismo” è un termine mutuato dal francese e, nel suo significato, riporta la politica verso ambizioni ottocentesche: stabilire la sovranità nazionale di uno Stato sul proprio territorio e sul proprio popolo. Si tratta, quindi, di una linea politica che vuole contrastare le forze unificatrici che vorrebbero spingere la politica da adeguarsi alla globalizzazione dei commerci e delle popolazioni.

Movimento Nazionale per la Sovranità, origini e orientamento

Logo movimento nazionale per la sovranità

Il partito politico italiano “Movimento Nazionale per la Sovranità” nasce il 12 gennaio 2017 dall’unione del leader di LaDestra, Francesco Storace, e quello di Azione Nazionale, Gianni Alemanno che si sono uniti per formare il “Popolo Sovranista“, poi trasformato ufficialmente al congresso fondativo del 18 febbraio 2017 nel partito vivo e attivo ancora oggi. Il Presidente di partito è Roberto Menia, che ha sostituito Storace dopo le dimissioni di inizio 2018, e il segretario è Gianni Alemanno.

Alle elezioni politiche e amministrative del 2018 il Movimento Nazionale per la Sovranità non ha presentato liste proprie, ma ha sostenuto la coalizione di centro-destra e in particolare Lega, per la quale ha inserito 9 candidati nelle liste di Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.

A causa delle elezioni regionali 2018 Storace ha abbandonato il movimento: tra lui e Alemanno infatti non c’era accordo sul sostegno da affidare al candidato sindaco di Amatrice. Lo scontro ha causato le dimissioni di Storace e l’addio al partito che aveva contribuito a fondare.

L’ideologia sovranista e la solidarietà europea

Se a maggio 2018 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella apriva il convegno “The State of the Union” affermando che la politica deve riuscire a sottrarsi alla “tentazione di una narrativa sovranista”, il primo articolo dello statuto del Movimento Nazionale per la Sovranità recita che il partito “ha il fine di garantire la sovranità nazionale e popolare dell’Italia, nel rispetto dell’identità, delle tradizioni, della dignità spirituale e delle aspirazioni economiche e sociali del popolo italiano”.

Sempre all’interno dell’Art. 1 “finalità” si può leggere che:

Il Movimento si riconosce nei principi di libertà, democrazia,legalità, giustizia, solidarietà sociale, coesione territoriale e unità della Repubblica, ripudiando qualsiasi forma di violenza e, discriminazione basata sulle differenze di sesso, di razza, di religione e di condizione sociale ed economica.

Mattarella: il pericolo del sovranismo per la solidarietà europea

Eppure l’ideologia sovranista, che porta verso una chiusura dei confini e delle prospettive nazionali, è stata fortemente attaccata da Mattarella, perchè porta “a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili, certe comunque di poterne addossare l’impraticabilità all’Unione”. Forse memore di una prospettiva che a inizio Novecento ha condotto verso derive estreme dei concetti di sovranità di un solo popolo, invita a “tornare al legame primordiale” di quella solidarietà che è principio fondativo dell’Europa all’indomani della Seconda guerra mondiale. Secondo il Presidente Mattarella l’instabilità politica ed economica che caratterizza molte delle nazioni dell’Unione rischia infatti di mettere a rischio quel principio di condivisione e solidarietà da cui lo Statuto fondativo dell’Unione Europea ha mosso i suoi primi passi.

“E qualcuno, di fronte a un cammino che è diventato gravoso e impegnativo, cede alla tentazione di cercare in forme ottocentesche (la sovranità nazionale appunti, ndr) la soluzione ai problemi degli anni in cui viviamo. Basterebbe ancora un tratto di strada per mettere l’intera costruzione al riparo da queste minacce, ma va detto: basta ancor meno tempo per minarne le fondamenta”. “Perché il concetto stesso di solidarietà viene così facilmente ripudiato nei fatti da coloro che sono i primi ad aver fruito della solidarietà degli altri?” “Forse stiamo dimenticando l’Europa e la sua civiltà e che la loro ricchezza sono irriducibili alla dimensione di un solo paese, o di un solo gruppo di paesi”.