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Mps, morte Rossi: sentite in Procura la moglie e la figlia

david rossi

Le due donne sono state ascoltate dai magistrati della Procura di Genova.

Carolina Orlandi, figlia acquisita di David Rossi, e Antonella Tognazzi, la moglie, sono state interrogate dal Procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e dal sostituto Cristina Camaiori della Procura di Genova. La convocazione delle due donne è avvenuta in seguito all’apertura, da parte della Procura, di indagini per diffamazione e abuso d’ufficio. Le inchieste sono state aperte in seguito alla messa in onda delle dichiarazioni di Pierluigi Piccini alla trasmissione televisiva Le Iene. In particolare, l’indagini per abuso di ufficio è stata aperta dopo che Piccini, ex sindaco di Siena, ha parlato con la Iena Antonino Monteleone in merito alla morte dell’ex dirigente dei Monte dei Paschi di Siena, David Rossi. L’uomo, a capo della comunicazione di Mps, era morto il 6 marzo 2013 cadendo da una finestra di Rocca Salimbeni, sede della banca. La morte era stata archiviata come suicidio. Secondo Piccini, le indagini sarebbero state insabbiate per coprire scandali riguardo alla magistratura senese. L’ex sindaco, infatti, ha affermato di essere a conoscenza di festini a ‘luci rosse’ a cui avrebbero partecipato magistrati e influenti politici cittadini.

La vicenda

Su questi presunti scandali, le Iene hanno intervistato un escort che avrebbe partecipato a questi ‘festini’ che si sarebbero svolti anche in una villa vicino Siena. Il giovane ha indicato ad Antonino Monteleone quali personaggi aveva conosciuto nel corso di questi incontri. David Rossi non era tra questi. La figlia di Rossi, Carolina, nel servizio andato in onda il 4 aprile, aveva parlato con l’escort ma, ha riferito ai magistrati di Genova, “non so e non ho voluto sapere il nome del ragazzo proprio per tutelarlo. Ci è bastato sapere chi ha riconosciuto e che David non c’entrasse nulla con quei festini”. Alla ragazza è stato chiesto se fosse stata contattata da altri testimoni a conoscenza di quegli incontri: “No-ha riferito Carolina- nessuno si è fatto vivo”. Dopo le dichiarazioni di Piccini alla trasmissione di Mediaset, i pm della Procura di Siena avevano presentato denuncia per diffamazione; l’ex sindaco e gli autori della puntata sono perciò indagati per tale ipotesi di reato.

La reazione delle due Procure

La Procura di Genova aveva già predisposto il sequestro di una copia delle interviste realizzate dalle Iene che si occupavano della morte di David Rossi. Si cerca soprattutto di trovare un nesso tra l’eventuale partecipazione ai festini e l’ipotetico depistaggio sulla morte di Rossi. Proprio per il presunto coinvolgimento di magistrati senesi nell’inchiesta, la competenza territoriale è stata spostata fuori dalla Toscana. Questa è la procedura standard che si applica in questi casi. L’inchiesta è stata aperta dopo l’invio delle registrazioni della puntata delle Iene, con le accuse di Piccini, da parte di Salvatore Vitello, Procuratore capo di siena. In una nota, Vitello scrive: “Secondo quanto prospettato nell’intervista, le indagini sul decesso di David Rossi non si sarebbero spinte oltre per evitare lo scandalo nei confronti di magistrati o di altre personalità di rilievo nazionale che avrebbero preso parte ai ‘festini’. Prendiamo atto che l’interlocutore del giornalista ha espresso gravi accuse nei confronti dei magistrati di Siena”. Vitello ha aggiunto che “si racconta una ‘storia parallela’, mai emersa nel corso delle indagini svolte da questo ufficio e mai denunciate dallo stesso interlocutore”.